Il regista alla Gazzetta: «Oggi nel calcio sono tutti belli, Zaniolo un fotomodello. Mi piace lo stadio, mette insieme ricchi e poveri. Ma all’estero è un’altra cosa»
Paolo Virzì intervistato dalla Gazzetta sul suo rapporto col calcio.
Paolo Virzì ha uno strano rapporto con il calcio. Ammette candidamente di non seguire altri sport («Solo il pallone»), ma tifando Livorno («Sono stato abbonato per anni quando stava in C»), ormai in Serie D, si ritrova privo di un vero punto di riferimento ma con la stessa passione di sempre.
Quanto le piace questo sport?
«Parecchio. È quello che ho praticato, male, da bambino, quando a Livorno giocavo nella Sorgenti D, con scarsi risultati ma infinito impegno. Ruolo? Potevo giusto fare il difensore, riuscivo ad intimidire l’avversario sia per la stazza, sia sul piano psicologico… Gli facevo tanti “complimenti” e usavo verbi al congiuntivo che lo confondevano».
Suo padre tifava Juve, suo figlio tifa Liverpool.
«Così come il mio babbo mi portava a vedere la Juve, adesso è mio figlio a fare da trascinatore. E vi sorprenderà sapere che è un grande tifoso del Liverpool. Siamo anche andati ad Anfield lo scorso aprile a vedere i quarti di Champions contro il Benfica ed è stato bellissimo. Avevo comprato i biglietti online e senza volerlo ci siamo trovati in primissima fila, a portata di alito da Salah. Mi è piaciuto tutto, come cantano, come vanno allo stadio senza tante perquisizioni, non si vedono poliziotti, sulle tribune ci sono soprattutto famiglie e un sacco di bambini. C’è un’atmosfera molto più serena rispetto agli stadi italiani. Ci torneremo presto».
«Viviamo a Roma e Jacopo gioca con il San Saba. Gli piace tanto anche la squadra di Mourinho e siamo andati a vederla spesso all’Olimpico. Andare allo stadio mi piace, è una livella sociale interessante, mette insieme ricchi e poveri, è un mondo in cui la sofferenza principale viene da segnare o non segnare un gol».
Il giocatore che più l’attrae?
«Questo nuovo fantastico georgiano che ha Spalletti, Kvaratskhelia, è veloce e gli ho visto fare delle cose che mi fanno pensare possa diventare la nuova star del nostro calcio. E mi piacciono anche i romanisti Zalewski e Abraham».
A proposito di facce, nel calcio di oggi ce n’è una che vorrebbe inserire in un suo film?
«Ho una fissa, vorrei dare una parte a Giorgio Chiellini. Ha quel volto da antico livornese, se gli metti addosso i costumi d’epoca secondo me è credibilissimo. Certo, non è un calciatore con una faccia moderna, oggi sono tutti bellissimi. Prendete Zaniolo, sembra un fotomodello. Buon per lui».