Saputo: «Esonerare Mihajlovic la decisione più difficile da quando sono presidente del Bologna»

«C'è un rapporto non solo professionale ma soprattutto umano. Sinisa ha sempre preteso giustamente di essere valutato solo per il suo lavoro»

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Db Bologna 16/01/2021 - campionato di calcio serie A / Bologna-Hellas Verona / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Sinisa Mihajlovic

È ufficiale l’esonero di Mihajlovic. Il Bologna dopo 5 partite ha 3 punti. Troppo pochi secondo la società. La decisione viene definita da Saputo inevitabile, sebbene assai sofferta. Di seguito le parole del patron dei felsinei.

«È stata la decisione più difficile che ho preso da quando sono presidente del Bologna. In questi anni abbiamo vissuto insieme a Sinisa momenti bellissimi e dolorosi che hanno cementato un rapporto non solo professionale ma soprattutto umano. Mihajlovic ha affrontato con coraggio e determinazione la malattia fin dal giorno in cui volle rendere pubblico, in una commossa conferenza stampa, il suo stato di salute. Da allora, nonostante i ricoveri in ospedale e i pesanti effetti delle cure a cui è stato sottoposto, è sempre rimasto vicino alla squadra, sforzandosi al massimo di essere in contatto con i giocatori, di persona o in collegamento, grazie anche alla professionalità del suo staff. Il club e la città intera si sono stretti intorno all’allenatore in questa difficile esperienza personale, nonostante Mihajlovic abbia sempre preteso giustamente di essere valutato solo per il suo lavoro. Ora, purtroppo, è arrivato il momento di un cambio di guida tecnica: una decisione sofferta che abbiamo dovuto prendere per il bene della squadra e del club. Ma se anche Sinisa Mihajlovic da oggi non sarà più l’allenatore del Bologna, questa società e tutte le persone che la compongono saranno sempre al suo fianco fino alla sua completa e totale guarigione e nel prosieguo della sua carriera»

Si riportano anche le parole dell’ad Fenucci.

«Il rapporto che abbiamo tutti noi con Sinisa Mihajlovic va molto al di là dell’aspetto professionale. Ed è normale che oggi siamo tutti dispiaciuti per un epilogo che abbiamo cercato per quanto possibile di evitare. A Sinisa mi legheranno sempre un’amicizia e un affetto che vanno oltre i rispettivi ruoli professionali, ma oggi ci troviamo a dover fare questa scelta dolorosa per il bene di una squadra che è prima di tutto patrimonio dell’intera città e dei tifosi. A Sinisa dico grazie per l’impegno che ha profuso nel suo lavoro, anche in condizioni di difficoltà personale. Il suo è un esempio che resta nella storia del nostro club»

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