“Una volta ad Amburgo nel 2007 mi ha battuto sulla terra, gli ho chiesto di lasciarmi la maglietta per ricordo”

Piangeva a dirotto, Rafa Nadal. Poi è tornato in camera, e ha continuato a piangere. Da solo. L’addio di Roger Federer lo ha segnato. Ne ha parlato, a freddo, al El Partidazo de COPE: “Sono una persona sensibile, è difficile non emozionarsi. Mi è sfuggita di mano, e la cosa peggiore è che quando sono tornato in stanza da solo mi sono commosso di nuovo. Difficile che non accadesse per tutto quello che fu vissuto quella sera. La foto virale in cui ci diamo la mano? Non l’ho vista. Non sono cresciuto con i social, li guardo ogni tanto. Non vivo tutto il giorno con i social”.
Nadal smentisce di aver pensato anche al suo addio: “No, zero. So che quel momento arriverà tra X o X e poco più. A 36 anni e mezzo so di essere nell’ultimo tratto della mia carriera, ma non ci penso”.
Poi racconta il suo rapporto d’amicizia con Federer:
“Come ogni cosa, ha le sue tappe. È stato un rapporto che è stato bello fin dall’inizio e che si è rafforzato negli anni. In qualche modo le persone normali apprezzano il rivale, purché il rivale sia una brava persona. Con gli anni ci si accorge che qualcosa di speciale è stato vissuto nella nostra vita, è così che l’abbiamo vissuto noi e anche il mondo del tennis l’ha percepito così. Il nostro modo di vedere il mondo e la stessa rivalità hanno fatto sì che il nostro rapporto personale fosse probabilmente più importante di quello professionale. Da qualche anno la nostra amicizia si è rafforzata”.
La Finale del Roland Garros 2009, quella vinta da Federer, dopo un impero di Nadal: “Sono onesto, in quel momento non volevo che Federer vincesse la finale. È la realtà. All’epoca avevo chance di essere il numero 1. Ma sono una persona che ama lo sport, e avevo battuto Federer nel 2005, 2006, 2007 e 2008. Uno che ci è andato vicino così tante volte merita di vincere”.
Un aneddoto: Amburgo 2007, Federer interrompe la serie di 81 vittorie consecutive sulla terra battuta di Nadal:
“Era un record importante per me, 81 vittorie consecutive sulla terra battuta. Ho finito la partita, mi ha battuto e quando siamo arrivati negli spogliatoi me ne sono andato, e prima di andare alla conferenza stampa ho visto che si stava facendo la doccia e gli ho detto “potresti lasciarmi la maglietta con cui mi hai battuto”. L’ho tenuta come ricordo“.