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Il gol di Milik annullato ha oscurato il dibattito su Peppa Pig e il lutto per la regina

Sfavillante primo tempo della Salernitana allo Stadium poi entra Milik. Napoli-Spezia: partita brutta, partita sporca, ma partita vinta

Il gol di Milik annullato ha oscurato il dibattito su Peppa Pig e il lutto per la regina
Db Torino 11/09/2022 - campionato di calcio serie A / Juventus-Salernitana / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Arkadiusz Milik

FALLI DA DIETRO – 6° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2022-23

C’è troppo poco tempo per decidere in quale cassetto del cuore riporre la notte più bella della storia azzurra.

Bisogna ripartire.
Quella partita magica, ormai consegnata alla storia, ci ha detto tanto.
Che questa squadra, rivoluzionata nel profondo, appena assemblata, e ancora sperimentale, è capace di meraviglie impensabili.
E può ammirare orizzonti senza limiti.

Ora l’impegno più significativo e concreto.

La continuità.

Poi ogni cosa sarà possibile. Anche l’impossibile.

Non c’è tempo. Bisogna ripartire.
Centellinare le forze. Occorre cambiare pelle, come i ritmi forsennati di questa singolarissima stagione impongono.

Al posto di Furia Osi, che è il prezzo pagato alla felicità, l’attesissimo Giacomino. E di nuovo il francese del Congo al centro.
Stanchezza più mentale che fisica.

Tre minuti e gli occhi strabuzzano perché Kvara ha voglia di sorprendere ancora.
Un doppio tunnel non lo vedevo da una vita. Neymar, forse. Forse una decina d’anni fa.

I liguri in trincea. Pochi spazi da sfruttare.
Fra Cipolla cambia ancora.
Dentro l’equilibratore Charlie Brown. Dentro il Signorinello Pallido.
Dentro persino Gaetano, ripescato chissà in quale ripostiglio.

Gotti è una lenza.
Spazi intasatissimi dietro. Impossibile penetrare.

Ma allo scadere se ne viene a capo.

Giacomino, proprio lui, dopo una gara così così, trova finalmente il gol che – guarda un po’ – ricorda proprio quei gol scugnizzi dell’Amore Nostro.

Il tabù Spezia è sfatato.
Partita brutta, partita sporca, ma partita vinta.
Nel segno della continuità.

Stanchezza un po’ dovunque.

Anche i Suninter la sfangano allo scadere dopo una partita soporifera contro un Toro che esce da San Siro a testa alta.

La sfangano anche i Diavoli nella corrida di Marassi per un tempo senza Leao punito con i due gialli che gli impediranno di affrontare i Nostri domenica.

Per i ciclisti gran gol di Filip Djuricic che manda al diavolo la sfiga per via di quei maledetti infortuni a ripetizione.

Ai tre punti ci pensa Olivier, sempre a servizio della squadra. Mani contestatissimo di Villar. Il francese va al dischetto e chiude il discorso, davanti a un Giampaolo furioso.

Non la sfanga la Dea, che pure ha il calendario meno intasato.

Massimiliano Alvini, genuino e ruspante, segue dalla panchina con gli occhi incantatati di meraviglia del bambino al Luna Park.
La sincerità, la riconoscenza, l’umiltà di questo signore sono cose rare e non si insegnano.
E non è neanche un nesci.

Affronta negli occhi gli avversari senza timori reverenziali e contrappone qualità di gioco, con ragazzi intensi, di gamba e sfrontati.

Punto meritato, meritatissimo per sè e i suoi.
“Finita, finita!”, urla il mister al 95′.
Poi ai microfoni è tutto uno spettacolo da non perdere.

La Salernitana oggi non è la squadra parvenu dello scorso anno, arrivata in A con l’imbarazzo della inadeguata di transito.
Oggi, grazie al gran lavoro di Nicola è un gruppo con basi solide, ben costruita, con tutte le carte in regola, con una struttura societaria dalle idee chiarissime.

Il primo tempo granata allo Stadium è semplicemente sfavillante.
Doppio vantaggio che sorprende per il risultato, ma non per chi ha seguito l’andamento del gioco.
Dominio assoluto.
La Salernitana passa sopra la Vecchia malata – orribile nella sua tenuta fucsia, e ancora più orribile nel non gioco – con una facilità disarmante.

La ripresa è di altro tenore.
Grazie anche all’inserimento di Arkadius che dà fisicità e qualità.
Alla fine arriverà il meritato pareggio cercato con insistenza.

Ci sarebbe anche il terzo gol, quello dell’eventuale vittoria, proprio all’ultimo istante del recupero su azione da corner.
Prima concesso, poi cancellato dal Var.

Per un’ora buona tutte le trasmissioni non avranno altri argomenti.

Sospesi a tempo indeterminato i sondaggi elettorali.
I pareri su Peppa Pig. Le lacrime per the Queen.
La millesima fandonia del Bomba o l’ultimo video tik-tok del Patonza.
Sospese le ansie per l’impennata drammatica del costo energetico.
Per una guerra fantasma di cui pagheremo le conseguenze tutti noi poveracci.
Per questo vento fascista che si avvicina minaccioso.
Per l’incoronazione di Giorgia I che preoccupa più di quella di Carlo III.

In seconda linea anche la memorabile vittoria della meglio gioventù italiana ai mondiali volley in Polonia.

Tutti disgustati per lo scandalo del gol annullato a Torino.

Si ipotizza addirittura che una partita così va rigiocata.

Qualcuno contatti Mazzarri, Cavani, Lavezzi e Pandev e allerti gli altri.
Si va a Pechino, si rigioca la Supercoppa.

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