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Higuain: «Non ci si rende conto che il bullismo crea danni irreparabili, uccide, non solo nello sport»

A Espn: «Non si può criticare un giocatore appena sbaglia un gol. Bisogna essere misurati, analizzare le cose con rispetto».

Higuain: «Non ci si rende conto che il bullismo crea danni irreparabili, uccide, non solo nello sport»
Esultanza Gol Gonzalo Higuain Napoli Goal celebration 0-1 Indica la tribuna Napoli 05-04-2017 Stadio San Paolo Football Calcio Coppa Italia 2016/2017 Semifinale Napoli - Juventus Foto Andrea Staccioli / Insidefoto

Gonzalo Higuain ha rilasciato una lunga intervista a Espn in cui dichiara di essere vicino al ritiro.

“Sono in un gran momento dal punto di vista sportivo e umano. Quando stai bene umanamente e mentalmente, è difficile che stare male dal punto di vista sportivo. Sono in un gran momento, lo si vede in campo e me la sto godendo come quando ero bambino e giocavo in piazza o al parco, senza l’esposizione mediatica e la pressione”.

“Allenatore, giornalista? No! Mi sto preparando per il post-calcio, so di essere a fine carriera. Bisogna essere coscienti, una volta un compagno mi ha detto: bisogna ritirarsi quando si sta ancora bene. È la decisione più difficile, ma così sei tu che ti ritiri dal calcio e non il calcio che ritira te. So che quel momento si sta avvicinando, ma non ho ancora preso una decisione. Sono pronto per il futuro, sono in un’età in cui mi interessano altre cose e penso di stare fuori da questo ambiente che ho vissuto tanti anni, con tutta quell’esposizione mediati, voglio di dedicarmi ad altro. Nel futuro non mi vedo vicino al calcio. Da un lato mi piacerebbe, mai dire mai nella vita, ma non mi vedo ancora legato al mondo del calcio. Prima però voglio finire la mia avventura al Miami”.

In Argentina non torno da due anni ed ho pensato di tornare, ma non a vivere. Voglio vivere qui negli Stati Uniti. Purtroppo non avrei mai pensato che avrei detto di non voler tornare in Argentina, per i miei amici, per la mia famiglia, ma non si può. Non si può per l’insicurezza, per l’inflazione, per le condizioni in cui vive la gente.Parlo con i miei amici ed ogni giorno è peggio. La verità è che io sono un privilegiato, tante persone non hanno la possibilità di andarsene e sono costrette a vivere lì, ma io non tornerò in Argentina”.

“A Miami sono felice. Qui negli Stati Uniti è diverso, da noi siamo abituati alle critiche. Ma perché dobbiamo abituarci a questo e non fare niente per cambiarlo? Perché se una squadra sbaglia cinque partite, bisogna cambiare allenatore e se poi vince cinque partite, sembra che stia vincendo il campionato. Non so, credo che si cambia opinione troppo in fretta e non credo sia normale, anche se è considerato normale. Se una domenica fai tre gol sei il migliore del mondo, se quindici giorni dopo sbagli due gol e non servi più: in quindici giorni si può cambiare opinione su un giocatore? Credo che dovremmo essere più misurati, analizzare le cose con rispetto. Se critichi un giocatore che ha fatto una carriera straordinaria, solo perché sbaglia un gol, non va bene, e non sto parlando di me… Non si può vivere in questo cambio costante di opinione. I momenti brutti mi hanno aiutato a vedere la vita in un’altra maniera”.

Hanno reso naturale il bullismo, il meme, la burla, l’offesa, la gente lo vede, lo consuma. Molti genitori non sono coscienti che i loro figli possono essere vittima e causa di certi comportamenti. Quando vedo calciatori che vengono criticati e non si godono il momento, perdono tempo. La gente non si rende conto di cosa significhi tutto ciò, non solo nello sport. Ci sono tanti bambini che ne soffrono, ed è stato del tutto naturalizzato. Non è normale che non si dia al bullismo in rete il peso che merita. Penso al tempo che ho perso per colpa di queste cose e vorrei essere d’esempio per le persone che possono ritrovarsi a viverlo”.

“Ora sono molto felice, sarà che adesso sono più grande. I tanti brutti momenti che ho dovuto vivere, sia dal punto di vista sportivo che dal punto di vista umano, con la morte di mia madre, mi hanno insegnato a guardare la vita in un’altra maniera. Ognuno di noi ha la sua storia, i suoi brutti momenti. Toccare il fondo mi fatto crescere umanamente e penso che alla fine le cose importanti sono i valori umani, il rispetto, l’empatia. Quando la gente dice “immagino cosa stai passando”, no! La gente non sa nulla. Credo che servirebbe più coscienza ed empatia per capire i danni che può causare il bullismo, perché sono danni irreparabili, il bullismo uccide e la gente non ha coscienza di tutto ciò”. Poi ha aggiunto: “Non tollererò mai più una mancanza di rispetto”.

“Messi in MLS? Non ho alcuna idea di ciò che farà. So che a giugno gli scade il contratto. Messi è come Maradona, non può vivere in nessun luogo. Sarà una sua decisione. Se venisse qui sarebbe una rivoluzione straordinaria, senza dubbio. Il miglior numero 9? Il mio prototipo sono Benzema e Lewandowski”.

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