Bochicchio, la data del funerale è ancora un mistero, la famiglia vuole evitare il pressing dei creditori
Su Il Messaggero. Le esequie saranno probabilmente celebrate in forma strettamente riservata, quasi segreta. L’ipotesi di reato, al momento, resta istigazione al suicidio

Il Messaggero torna sul caso Bochicchio, il broker dei vip morto in un incidente stradale lo scorso 19 giugno, alla periferia di Roma, mentre era a bordo della sua moto. Dopo il giallo del Dna, ora c’è il giallo della data dei funerali, che non è ancora nota.
“dalla famiglia non si hanno ancora notizie sulla data del funerale. Questo estremo riserbo lascia intendere che si vogliano celebrare delle esequie in forma strettamente riservata, quasi segreta”.
Il quotidiano romano dà due spiegazioni del fatto.
“Probabilmente si vuole togliere dall’imbarazzo di partecipare all’ultimo saluto del broker i tanti suoi ex amici che, non essendo più riusciti a riavere i capitali milionari investiti, sono stati costretti a denunciarlo per truffa e appropriazione indebita. Tra questi ci sono – solo per citarne alcuni – i calciatori Stephan El Shaarawy ed Evra, l’allenatore Antonio Conte, il procuratore sportivo Federico Pastorello, la scrittrice Barbara Prampolini, l’ambasciatore Raffaele Trombetta e il fisioterapista Massimiliano Mariani. Il segreto di Bochicchio, infatti, era diventare amico dei suoi clienti, condividerne gli interessi e le vacanze, per poi carpirne fiducia e denaro”.
Oppure, dietro la volontà di tenere segreta la data del funerale potrebbe esserci il
“timore della moglie, Arianna Iacomelli, di vedersi di nuovo pressata da creditori senza scrupoli”.
Intanto, l’autopsia ha chiarito che Bochicchio è deceduto per i traumi causati dal violentissimo impatto contro la parete del muro di cinta dell’aeroporto dell’Urbe di Roma, su cui si è schiantato mentre era in sella alla sua moto Bmw.
“Non è stato quindi arso vivo dalle fiamme. Il giallo sulla morte, però, non è risolto. Resta infatti da capire cosa abbia provocato l’incidente stradale. L’autopsia ha escluso un evento clinico acuto come un infarto; mentre gli esami tossicologici hanno escluso l’assunzione di qualsiasi tipo di sostanza”.
Non c’erano nemmeno altri veicoli coinvolti nell’incidente e la strada non presentava buche o dossi pericolosi.
“Sarà la perizia sulla motocicletta a stabilire se ci sia stato un malfunzionamento meccanico o dell’impianto frenante (anche se sull’asfalto non sono stati trovati segni di frenata). Purtroppo le telecamere della zona non hanno ripreso nulla di utile alle indagini. L’ipotesi di reato, al momento, resta istigazione al suicidio”.