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Cellino: «Ho tolto il Brescia dalla mediocrità. I tifosi vorrebbero chi spende, ma la stabilità economica è importante»

Al Giornale di Brescia. «Non scappo ora che ci sono personaggi appollaiati pronti ad acquistare la società. Non riprenderei Balotelli, sono fiero di Tonali»

Cellino: «Ho tolto il Brescia dalla mediocrità. I tifosi vorrebbero chi spende, ma la stabilità economica è importante»
Db Ospitaletto (Bs) 07/09/2019 - amichevole / Brescia-Frosinone / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Marco Cellino

Il presidente del Brescia Cellino ha rilasciato una lunga intervista al Giornale di Brescia. Ne riportiamo un estratto.

Cellino ha, innanzitutto, commentato il maxi-sequestro di oltre 55 milioni di euro per violazioni di natura penale e tributaria che l’ha coinvolto qualche settimana fa. Le violazioni non riguardavano la gestione del Brescia ma piuttosto capitale transitato dal trust all’estero.

«In questo momento mi pare di vivere in un incubo, non mi capacito di quello che sta accadendo. La vicenda è inusuale e anomala, ma non ha a che fare con i conti di una società che è sana. Poi bisognerà vedere il mio stato d’animo perché mi sento ingiustamente penalizzato, ma ho il dovere di gestire tutto per il meglio. Ai tifosi dico di stare vicini alla squadra che è la vostra, non la mia. Fate che i ragazzi siano portavoce del vostro orgoglio e non della tristezza di Cellino, hanno bisogno di qualcuno per cui combattere. Credo di essere riuscito a togliere la piazza dalla mediocrità, sia a livello finanziario sia per le strutture, ma so che i tifosi preferirebbero avere chi spende, ma la stabilità economica è troppo importante. Certo manca il consolidamento sportivo dei risultati. L’obiettivo prima del Covid era portare il Brescia in A e lasciarlo stabilmente lì per poi tornare in Inghilterra, ma ora tutto è cambiato. Ma non scappo, a maggior ragione adesso che ci sono personaggi appollaiati pronti ad acquistare la società»

Cellino si è anche soffermato su cosa rifarebbe e cosa non rifarebbe nella sua gestione.

«Non riprenderei Balotelli, non era un’operazione da me. Poi fu un errore mandare via Marroccu dopo la promozione, ma anche riprenderlo lo scorso anno. Mi ero preso tutte le colpe, anche quelle non mie. Di cosa sono più fiero? Dell’aver creduto in Tonali».

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