Al Foglio Sportivo: «Non sopporto le sceneggiate, il possesso palla esasperato. Buffon più bravo di me da giovane, non da vecchio»
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Il Foglio Sportivo intervista Dino Zoff.
«Una volta mio padre mi chiese perché avevo preso un gol. Gli risposi che non avevo visto partire il tiro. Mi disse: ma che cosa sei tu un farmacista? Se non lo vedi tu chi lo deve vedere?».
Paragona i suoi tempi a quelli di oggi.
«Sono altri tempi, oggi i giovani sono diversi. Io pensavo di aver dato un segno di comportamento in campo, invece vedo che in pochi mi seguono ancora. Vedo delle sceneggiate insopportabili, ma forse fanno parte del mondo moderno, di una certa esasperazione mediatica».
Si può fare gruppo vincente anche oggi?
«Sono un po’ restio ad adoperare la parola gruppo. L’importante è inculcare nei giocatori il senso del dovere, il fatto che devono dare tutto per fare bene il loro lavoro anche nella componente comportamentale. Io ho vinto anche con squadre dove non tutti si volevano bene, però facevano tutti il loro dovere. Devi capire che la palla va data a chi è giusto darla, indipendentemente che sia amico o nemico. Quello crea il gruppo dopo».
Poi, la domanda: le piacciono i portieri che giocano tanto con i piedi?
«Vi spiego il mio pensiero, basta non dire che Zoff è contro i portieri che giocano con i piedi. Il ruolo del portiere è un gioco di responsabilità. Sbaglia già abbastanza, se tu lo metti nelle condizioni di rischiare ancora di più… si perde il concetto del portiere. Se mi dribbla l’attaccante quattro volte e alla quinta sbaglia e prende gol e magari perdi 1-0 finisce che è solo colpa sua. Io sento i commenti quando dite ‘quello è un bel portiere, gioca bene con i piedi.’ Io dico: è un bel portiere perché ha una bella presa, esce bene e gioca bene ANCHE con i piedi. È un di più. Importante, ma è un di più».
Chi è stato meglio tra Zoff e Buffon?
«Buffon era meglio di me da giovane, ma non da vecchio. C’è dietro tutto un concetto di miglioramento, di lavoro per cercare di sbagliare di meno, non per parare di più».
Oggi i portieri sono molto più grossi e alti di quelli di un tempo.
«Però vedo che pur essendo così alti sulle palle alte in uscita ci vanno poco, hanno paura di sbagliare, vanno sempre di pugno. Dovrebbero sfruttare di più la loro altezza».
Il calcio la diverte ancora?
«Sì, anche se il possesso palla esasperato mi annoia tremendamente. Toglie quel qualcosa di più che deve avere lo sport, quella voglia di fare sempre una virgola in più…».