Verstappen, il campione anti-retorica: «Mai sognato di vincere il Mondiale»
A L'Equipe: "Con queste macchine non ha senso combattere come un matto. E' più facile attaccare, devi solo avere pazienza"

Sakhir (Bahrain) 20/03/2022 - gara F1 / foto Imago/Image Sport nella foto: Max Verstappen ONLY ITALY
“Non ho mai veramente sognato la corona di campione del mondo. Certo, ci ho pensato un paio di volte, ma sembrava una cosa molto lontana, quasi fuori portata. Non direi che sia stato un sogno… più che altro un desiderio”.
Max Verstappen dice che a lui bastava arrivare in Formula Uno, non di più. Che ha sempre lavorato per quello. Ma da quando lo ha vinto, il Mondiale, e in quel modo (Hamilton battuto all’ultimo giro dell’ultima gara) si è tranquillizzato. Ha eliminato gli spigoli. Lo scrive anche L’Equipe che l’ha intervistato in esclusiva.
Ora che il suo rivale è Leclerc è molto più sereno. E se la gode.
“Durante tutti questi anni di apprendimento mi sono concentrato su come arrivare alla Formula 1. Quello era l’obiettivo, non di più. Ecco perché quando sono diventato campione, non sapevo cosa aspettarmi. Non sapevo cosa mi avrebbe fatto. È stato anche molto piacevole vivere tutte queste sensazioni che ti travolgono”.
Verstappen ammette che il pilota senza la macchina non va da nessuna parte:
“Corriamo più di venti Gran Premi all’anno, quindi se hai una buona macchina è più facile scalare le statistiche. Sono molto orgoglioso che il mio nome sia tra i grandi piloti. Ho solo 24 anni, non male, vero? Ma voglio di più! Ma non è totalmente nelle mie mani perché hai bisogno di un’auto competitiva. Sono fortunato che lo sia per ora”.
“Quando qualcuno è più veloce di te, non ha senso combattere come un matto. Soprattutto perché con queste nuove auto la difesa è meno facile. D’altra parte, è più facile attaccare. Quindi mi dico che avrò altre opportunità. Anche Charles vuole sempre vincere. Il suo appetito è lo stesso: quando sei in macchina e la vittoria è possibile, ti ci butti. Non ho cambiato approccio anche se ho un titolo Mondiale. L’anno scorso, se ero aggressivo era perché le macchine erano difficili da seguire e se si presentava l’opportunità, dovevo provarci. Quest’anno è diverso. Mi piace molto il rispetto reciproco che c’è quest’anno tra i piloti e le squadre. Certo, tutti noi vogliamo vincere e quando perdiamo siamo delusi. Ma trovo che questo campionato offra buone vibrazioni. È positivo che altre squadre combattano al vertice, questo cambia un po’ le cose”.