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Oliver Stone: «Il mondo è diventato difficile per la Russia. Né Kennedy né Obama avrebbero fatto questo»

Il regista a Repubblica: «Per l’occidente è un rischio usare le sanzioni per ferire gli interessi di altre nazioni. In Ucraina è una guerra provocata, siamo noi che controlliamo i bottoni»

Oliver Stone: «Il mondo è diventato difficile per la Russia. Né Kennedy né Obama avrebbero fatto questo»
Roma 14/10/2016 - Festival Internazionale del Film di Roma / foto Insidefoto/Image nella foto: Oliver Stone ONLY ITALY

La Repubblica intervista Oliver Stone che è a Ostuni per l’Allora Festival. Riportiamo le due domande sulla Russia e quella sul regista Haggis accusato di violenza sessuale. Sulla guerra ha una posizione decisamente controcorrente. Si attesta sulle posizioni di Orsini. Forse lo scavalca persino.

Lei ha realizzato un lungo documentario-intervista su Putin. Che impressione ha avuto a riflettori spenti?

«Quel che so di lui è quel che si vede nel documentario. Dopo, non l’ho visto più di una volta. Non so come il suo pensiero sia cambiato. Ma so che il mondo è diventato difficile per la Russia e che per l’occidente è un rischio usare le sanzioni per ferire gli interessi di altre nazioni. Non ha mai funzionato. Tutti i nostri presidenti, tra cui Obama, direbbero “cosa stiamo facendo?”».

Nel suo doc lei mostra “Il dottor Stranamore” a Putin, che non sembra comprenderlo appieno. Quel film evoca uno scenario che oggi fa paura.

«La nostra energia e la nostra fornitura di cibo dipendono molto dalla Russia. Tutto si ritorcerà contro di noi, lo vediamo già adesso con l’inflazione. L’Ucraina viene usata dagli Usa come arma contro la Russia. Dicono che è una guerra non provocata, io invece penso che lo sia stata. Siamo noi che controlliamo i bottoni. Ora in discussione c’è la leadership: John Kennedy non avrebbe fatto tutto questo, e penso neanche Obama».

Come ha reagito quando ha saputo del fermo di Haggis?

«La notizia non poteva arrivare in un momento peggiore. So che è in corso un’indagine approfondita, nessuno vuole un caso alla Amanda Knox. La verità è che con l’era MeToo è aumentata la sensibilità sull’argomento, qualunque accusa su qualunque cosa. Ora è difficile per un uomo e una donna parlare in un ambiente intimo, privato, non sai mai cosa può seguirne. Meglio essere sempre in tre».

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