Avvenire: a Napoli Ancelotti fu sfiduciato da tutti gli uomini di Adl, non certo dalla Curva B

"chi si intende del Napoli lo sa. Dopo aver lasciato andar via Carletto per Gattuso De Laurentiis avrebbe dovuto dimettersi seduta stante"

per De Laurentiis il Napoli di Ancelotti era un lusso

Su Avvenire, nella rubrica “Pensare con i piedi”, Massimo Castellani scrive quanto abbiamo non troppo velatamente raccontato il 29 maggio scorso: non furono certo i tifosi a chiedere l’esonero di Carlo Ancelotti quando sedeva sulla panchina del Napoli. Furono gli uomini del presidente a sfiduciare l’allenatore. Castellani è chiaro nello scriverlo e nell’aggiungere: il presidente avrebbe dovuto dimettersi seduta stante per avergli preferito Gattuso.

Se fosse stato un semplice dirigente e non il patron del Napoli, il Cinepresidente Aurelio De Laurentiis avrebbe dovuto dimettersi seduta stante dopo aver lasciato andare via Carletto Ancelotti, per sostituirlo con uno dei suoi allievi migliori, ma solo per generosità, “Ringhio” Gattuso. Dopo aver visto Ancelotti fare le fortune, in ogni senso, del Real Madrid, campione di Spagna e d’Europa, De Laurentiis si è affrettato a fare i complimenti a re Carlo: «Ancelotti è un fuoriclasse che ha avuto solo la sfortuna di non essere simpatico ai napoletani. Non ha avuto la furbizia di rendersi tale e non è stato visto come uno dei nostri dalle Curve». Capito? De Laurentiis scarica la colpa dell’esonero sui suoi tifosi, mai come in questo caso “cornuti e mazziati”. Ma chi del Napoli si intende sa che Carletto dopo il pareggio di Udine (1-1), 7 dicembre 2019, venne sfiduciato da tutti gli uomini del Presidente e non certo dalla Curva B, dove i nipoti di Nino D’Angelo di sicuro non avrebbero mai chiesto la testa di un allenatore che ha vinto tutto e in tutti e 5 i maggiori campionati europei.

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