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Marfella: «Spalletti è molto meticoloso, è quello che ci ha fatto fare un’ottima annata»

A Kiss Kiss Napoli. «Domenica una giornata di festa per gli amici e la famiglia, a qualcuno è scappata la lacrimuccia. Anche a me? Io sono freddo e cinico»

Marfella: «Spalletti è molto meticoloso, è quello che ci ha fatto fare un’ottima annata»

Il terzo portiere del Napoli Davide Marfella ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Kiss Kiss Napoli, la radio ufficiale del club. Il portiere napoletano classe 99′, originario di Pozzuoli, ha esordito in maglia azzurra nell’ultima partita di campionato, quando Spalletti l’ha fatto subentrare al posto di Meret. L’ex Bari ha anche effettuato una bella parata, plastica, sugli sviluppi di un calcio d’angolo degli spezzini. Una parata lodata da Spalletti stesso nel post partita.

«Non mi aspettavo di giocare, non avevo concordato niente con Spalletti. Quando il mister mi ha detto che dovevo andarmi a riscaldare, mi sono emozionato. Ho fatto un paio di respiri profondi e mi sono tranquillizzato: è andata bene, dai. Domenica è stata una giornata di festa per gli amici e la famiglia, a qualcuno è scappata anche la lacrimuccia. Io sono abbastanza freddo e cinico, è difficile strapparmi qualche lacrima»

La sua esperienza in azzurro, un po’ inaspettata a inizio anno, l’ha fatto crescere. Merito di Spalletti…

«Spalletti, oltre che ad essere una brava persona, è molto preparato. Secondo me il suo forte è che dà sempre una spinta in più, fa stare tutti sempre sul pezzo. È molto meticoloso, è quello che ci ha fatto fare un’annata ottima»

Ma anche grazie al confronto quotidiano con Meret e Ospina.

«Grazie a loro e al preparatore sono migliorato tanto, mi sono trovato benissimo con Meret e Ospina. Mi hanno dato tanti consigli e sono riuscito a rubare qualche segreto. È stato un anno fantastico, non solo per la bravura di tutti e due, ma anche per la loro caratura umana»

Ma chi è Marfella?

«Penso che sia il sogno di ogni ragazzo napoletano fare l’esordio con il Napoli. Ho iniziato come attaccante, poi un giorno mancò il portiere e il mister mi mise tra i pali: da lì non ci sono più uscito perché mi piaceva buttarmi e sporcarmi. Sono stato alla Puteolana, dove sono cresciuto, poi al Pesaro, al Bari finché non sono arrivato al Napoli»

 

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