In conferenza Spalletti attacca la stampa e i giornalisti rispondono
«Perché prendete solo alcune frasi di De Laurentiis?». Gli risponde il CorSport: «Se il presidente voleva far passare un solo messaggio diceva solo quello».

Napoli 30/04/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Sassuolo / foto Image Sport nella foto: Luciano Spalletti
La conferenza stampa di Luciano Spalletti è stata riempita per grande parte da un’invettiva dell’allenatore del Napoli contro la stampa, colpevole, secondo lui, di lavorare ad arte per danneggiare il Napoli. Riportiamo alcune delle frasi del tecnico sul tema.
«Si riuscirà ad essere forti se avremo giocatori forti che pensano nel modo giusto ed hanno un comportamento professionale e se avremo tifosi che ci sostengono e un’informazione che ci rispetti e non che crei duemila dubbi ad arte. Qualche miccia buttata lì tanto per far scoppiare qualcosa è stata messa».
E ancora:
«Apprezzo chi vuole stimolarci e puntare ad obiettivi sempre più ambiziosi, ma a volte si deve combattere con delle cose che sono fuori misura, a volte fatte anche ad arte, che vanno anche al tentativo di distruggere i miglioramenti fatti dall’anno scorso a quest’anno, e sono tanti. C’è arte in questo tentativo, per cui bisogna perdere un po’ di energie a difendersi da questi tentativi».
Spalletti si è scagliato contro i giornalisti:
«Perché c’è un clima di contestazione me lo dovete dire voi che conoscete meglio lo storico delle persone che girano attorno alla società e che spesso alimentate dubbi sulla qualità del nostro valore. Avete scritto che abbiamo deposto le armi prima di Torino, perché? Siete voi dentro, perché vi leggono gli sportivi, tutti. Siccome lo avete scritto in tanti, ditemi perché. Non mi rispondete? Mi deludete, risponda qualcun altro. Lo chiedo a tutti, potrei fare lo storico di tutti voi e dei vostri dubbi, potrei riprendere tutti i pezzi che avete scritto. La prossima settimana vediamo dove ognuno di voi ci aveva messo nella griglia. Dite che vi metto in difficoltà? E’ la stessa cosa di quando voi mettete in prima pagina gli striscioni che potrebbero aver attaccato in due. Dopo Empoli sono tornato a casa senza andare da mia madre, è un anno che non la vedo. Quando arrivo al lavoro alle 7,30 vedo lo striscione, poi parte la telefonata anonima a Sky che come tutte le televisioni lo riprende per farsi pubblicità e diventa buono quel discorso lì. Erano due ragazzi ad attaccarlo, gli dissi che gli davo la mano. Poi parte il titolo. Come mai la scorsa settimana De Laurentiis ha detto che sono bravo, una brava persona e poi ha detto che ero poco Partenope. E voi? Avete fatto il titolo su quello, avete fatto zoom in, dove vi interessava per alzare polvere, altrimenti mettevate l’altro titolo. Vuol dire alzare polvere».
Continua:
«Non aiuta porre l’attenzione solo su questo Partenope, il presidente ha detto tante altre cose che potevano essere evidenziate. Perché mettete in evidenza solo quello? Le sapete voi e pure la gente, che si fa un’idea generale di quello che è il discorso».
A questo punto, il CorSport, con Antonio Giordano, ha preso posizione contro l’attacco di Spalletti:
«Se un giornalista prende una sola frase del presidente, non è colpa del giornalista. Se il presidente aggiunge alla frase che sei un ottimo allenatore e un ottimo uomo, che ti manca Partenope dentro e hai una figlia a Milano, le regole dell’informazione ci impongono di tenerlo presente. Se il presidente voleva far passare un solo messaggio diceva solo quello».
La risposta del tecnico:
«Vale anche per me che con quello che si pubblica passa un messaggio sbagliato. Ma anche io devo fare una precisazione doverosa per il rispetto dei miei calciatori. Si sono allenati anche nel giorno del riposo ed è stato scritto che avevamo deposto le armi prima di andare a Torino. L’onestà dov’è? Se uno ha il tempo di scrivere un articolo e poi fa quella scelta vuol dire che ci vuole creare un fastidio, ci vuole rispetto per i giornalisti ma anche per i calciatori, che capiscono che c’è bisogno di fare un passettino in più per creare un Napoli sempre più bello e vincente».