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Il Telegraph analizza la palla corta di Alcaraz: «Un colpo mostruoso, illeggibile per tutti»

La gioca di dritto, con naturalezza, e la sua percentuale di successo si avvicina all’80%, una statistica impressionante

Il Telegraph analizza la palla corta di Alcaraz: «Un colpo mostruoso, illeggibile per tutti»

Non è tanto che Alcaraz arriva al Roland Garros da quasi-favorito per vincere il suo primo Slam a 19 anni. E che ci arriva con un’arma segreta (ma mica tanto, ormai) che cozza con la sua giovane età e con il tennis moderno: la palla corta. in giornate in cui la stampa specializzata sta sviscerando vita morte e miracoli del giovane campione spagnolo Simon Briggs sul Telegraph si sofferma sul gesto tecnico: la sua specialità.

“Il drop-shot di diritto di Alcaraz è l’arma segreta che lo sta trasformando da un altro superbo attaccante in una mente strategica. Il tennis è un gioco di piccoli margini. Vincere costantemente il 52% dei punti è sufficiente per fare di te un campione seriale. Ma la percentuale di successo di Alcaraz quando tira fuori il suo drop-shot di dritto si avvicina all’80%, una statistica straordinaria che gli dà un asso nella manica”.

Il drop-shot – ricorda Briggs – “è una tattica sempre più popolare in un’epoca in cui i giocatori si muovono senza soluzione di continuità da una parte all’altra. Ma nessun altro la usa “furtiva” come Alcaraz”.

Il punto è che normalmente la palla corta viene più naturale di rovescio, e con i piedi in mezzo al campo. “Alcaraz capovolge entrambi i precetti: colpisce il doppio dei drop-shot con il dritto rispetto al rovescio. E lancia la palla sopra la rete da una posizione profonda, dietro la linea di fondo. È una cosa straordinariamente difficile, ma che riesce a portare a termine con completa spensieratezza”.

Secondo Ben Depoorter, della Golden Set Analytics, la potenza del dritto convenzionale di Alcaraz è ciò che rende il suo drop-shot così efficace, soprattutto perché è quasi impossibile sapere quando lo farà.

“Il suo diritto ravvicinato è un mostro: può andare in cross o in  lungolinea, quindi gli avversari si aspettano una palla profonda e pesante. Quando passa al drop-shot il travestimento è impeccabile. Molti giocatori sono super veloci ma non riescono a leggere il cambio abbastanza presto”.

“Ci sono due elementi in una palla corta”, dice Tim Henman, l’ex numero 1 inglese che coprirà gli Open di Francia per Eurosport: “C’è ovviamente l’esecuzione, che deve essere buona. Ma c’è l’impostazione. Come avversario la sua la leggi solo all’ultimo secondo, ma non lo fai con l’impugnatura – perché lui non la cambia – te ne devi accorgere dalla faccia della racchetta. Si prepara con la racchetta in posizione da dritto. E poi, proprio all’ultimo minuto, invece di rilasciare la testa della racchetta, colpisce sotto la palla”.

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