Alla Gazzetta. «Per chi ama il calcio come me è un vero peccato che l’Italia non sia al Mondiale. Per il Milan può essere l’anno giusto»

Uno dei calciatori più divertenti di sempre, Ronaldinho, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Nel palmares del brasiliano c’è anche l’ultimo scudetto del Milan. Oggi i rossoneri sono primi in classifica: secondo lei possono interrompere il digiuno che dura da undici anni?
«Credo di sì, magari aspettiamo che sia matematico per dirlo. Quel che è certo è che sono rimasto un grande tifoso del Milan e seguo sempre con attenzione il campionato italiano. Ma penso che per il Milan possa essere l’anno giusto. Il Milan dove giocavo io aveva tantissimi grandi giocatori, ma ce n’è qualcuno anche in questo. Quello che prevale però oggi è il concetto di squadra, che si esalta in una grande organizzazione tattica. Per questo come noi allora riescono a fare un gran lavoro. Oggi come allora in squadra c’è Zlatan, vincere uno scudetto alla sua età sarebbe bellissimo».
L’Italia invece non va al Mondiale per la seconda volta di fila. Un Mondiale senza gli azzurri è meno bello? In Champions League non ci sono squadre italiane ai quarti.
«Senza l’Italia il Mondiale ci perde molto. Per chi ama il calcio come me e per lo spettacolo è un vero peccato che non ci siano gli azzurri. Non avrei mai immaginato di vedere un altro Mondiale senza l’Italia. Per me il calcio italiano rimane bellissimo. Magari non ci sono più le grandi stelle di un tempo, ma è un campionato molto competitivo, con squadre tatticamente molto forti e preparate».
Il suo grande amico Messi è stato fischiato dai tifosi del Psg, dopo l’eliminazione dalla Champions.
«Ma se fischi Messi poi chi ti rimane? Il calcio però è fatto così. Ogni partita è una storia a sé. Anche a lui, dopo tanti anni al Barcellona, serve un periodo di adattamento. Anche per me fu difficile quando arrivai a Parigi».