Libero: l’Inter paga l’inesperienza nel duello e quella di Inzaghi nella gestione dei momenti e degli uomini

Le scelte del tecnico hanno alimentato la confusione. Il retropassaggio di Perisic è emblematico: possibile solo se la tensione toglie ossigeno al cervello 

Inzaghi

Db Milano 23/04/2022 - campionato di calcio serie A / Inter-Roma / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Simone Inzaghi

Il tonfo dell’Inter contro il Bologna certifica la doppia inesperienza del club milanese. Una è quella nella lotta punto per punto per la vetta, l’altra, quella di Inzaghi nella gestione dei momenti e degli uomini. Lo scrive, su Libero, Claudio Savelli.

Punta il dito sulle scelte del tecnico nella formazione iniziale, ovvero Dimarco al posto di D’Ambrosio. E poi sul cambio di atteggiamento della squadra di Inzaghi alla ripresa. Dalla sufficienza, dall’eccesso di tranquillità, si è passati alla frenesia. Alimentata dal tecnico, che ha inserito Dzeko e Sanchez per Correa e Barella, sfoggiando per la prima volta il tridente pesante.

“Nella sua testa sta ricordando alla squadra che serve vincere”.

Ma così alimenta la confusione.

“L’Inter non è abituata al piano B, non lo ha mai allenato o usato. Così perde i sentieri verso la porta e il controllo. Il Bologna diventa così il dazio che i nerazzurri pagano ad una doppia inesperienza. La prima è quella per un duello punto a punto, visto che lo scorso anno a questo punto erano già campioni d’Italia. La seconda è di Inzaghi nella gestione dei momenti e degli uomini. La squadra aveva bisogno in quel momento di tranquillità, non di elettricità. Il retropassaggio di Perisic è emblematico: si può fare quando sei sereno, non quando la tensione toglie ossigeno al cervello. Il croato dimentica poi che quel pallone è difficile da gestire per un portiere buttato in campo con la polvere addosso. Pretendere che Radu sia all’altezza senza avergli mai dato fiducia (254’ in campo negli ultimi due anni!) è assurdo”.

 

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