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La Gravina di Norvegia accusa Infantino: «La Fifa non è un modello, inaccettabili i Mondiali in Qatar»

Il discorso della leader della federcalcio: «Non deve esserci spazio per chi viola diritti umani, chi vieta il calcio femminile, chi non rispetta i diritti Lgbt»

La Gravina di Norvegia accusa Infantino: «La Fifa non è un modello, inaccettabili i Mondiali in Qatar»

Il coraggio di Lise Klaveness – ex calciatrice ed oggi presidente della Norges Fotballforbund, ovvero la federazione calcistica norvegese – che ha rivolto, dal palco del Congresso Fifa, un poderoso attacco d’accusa nei confronti della Fifa stessa. Attacco che ha avuto discreta eco sui media stranieri. L’ha fatto in relazione agli argomenti etici che il calcio internazionale, a suo avviso, non ha affrontato con sufficiente decisione rispetto ai Mondiali del Qatar. La scelta di giocare proprio lì le fasi finali della più prestigiosa manifestazione del calcio è stata definita dalla Klaveness «inaccettabile». È la Gravina di Norvegia, beati loro.

La Norvegia – stando alle dichiarazioni del primo capo donna del calcio norvegese, riportate dall’Indipendent – aveva addirittura pensato di escludersi autonomamente dalla competizione, in segno di protesta contro le gravi violazioni dei diritti umani a cui s’assiste, inermi, in Qatar. La Fifa, anziché assumere un ruolo guida nella promozione di un cambiamento serio, a livello umanitario, è stata accusata dalla federcalcio norvegese di essere stata assolutamente compiacente verso queste vergogne: «gli interessi fondamentali del calcio e non solo del calcio – ha insistito – sono stati ignorati finché certe pressioni esterne non hanno evidenziato inequivocabilmente la loro assenza».

«Il calcio può ispirare sogni e abbattere le barriere, ma solo se – ed a partire dai leader – si rispettano standard più elevati. L’anno scorso la Norvegia ha discusso seriamente dell’idea di boicottare la Coppa del Mondo nel 2022. Poi abbiamo scelto il dialogo, convinti che esercitare pressione, attraverso la Fifa, fosse il modo migliore per lavorare al cambiamento. Oggi, però, la Federcalcio norvegese mette seriamente in discussione l’etica dello sport e chiede trasparenza. La Fifa deve essere da modello. Nel 2010 i Mondiali sono stati assegnati dalla Fifa con modalità inaccettabili e con conseguenze inaccettabili. Diritti umani, uguaglianza, democrazia: non erano e non sono interessi centrali del calcio, non vengono messi “nell’undici titolare” e questo non va bene. La Fifa ha affrontato questi problemi ma c’è ancora molta strada da fare»

Nello specifico, sulla vicenda dei migranti:

«Bisogna prendersi cura dei lavoratori migranti, delle famiglie dei lavoratori morti per la preparazione dei Mondiali. La Fifa deve adottare tutte le misure necessarie per lavorare davvero il cambiamento, come pure ha provato a fare. Dalle parole, però, si deve passare ai fatti: non deve esserci spazio per i datori di lavoro che non garantiscono la libertà e la sicurezza ai lavoratori che renderanno possibile lo svolgimento dei Mondiali. E non deve esserci spazio neanche per chi non vuole ospitare le partite di calcio femminile, per chi non garantisce seriamente il rispetto e la sicurezza delle comunità LGBTQ+. La Fifa deve prendere le decisioni, deve guidare la comunità calcistica e non sempre lo fa. Basti pensare che un Paese che avrebbe dovuto partecipare ai Mondiali (la Russia, ndr) ha invaso deliberatamente un altro Paese e, almeno inizialmente, la Fifa ha esitato a sanzionarlo. È stata poi la pressione internazionale che ha costretto il calcio a una reazione».

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