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Il ct dell’Ucraina: «Sono rimasto a Kiev. Odio i russi, non ho problemi a ucciderli»

Petrakov al Guardian: “Non sono nostri fratelli, sono l’orda. Giocare contro la Russia? Non finché sono vivo io”

Il ct dell’Ucraina: «Sono rimasto a Kiev. Odio i russi, non ho problemi a ucciderli»

Oleksandr Petrakov fino al 24 febbraio era semplicemente il commissario tecnico della nazionale Ucraina, che si stava giocando la qualificazione ai Mondiali. Quando la Russia ha attaccato, ha scelto di non lasciare la sua casa di Kiev. “La mia famiglia – racconta al Guardian – mi ha detto di andarcene nell’Ucraina occidentale ma ho rifiutato. Ho detto: ‘Vengo da Kiev, non posso andarmene’. Ho pensato, se vengono a Kiev, prenderò un’arma e difenderò la mia città. Ho 64 anni ma sentivo che era normale farlo. Penso che potrei uccidere due o tre nemici“.

Petrakov parla senza mezzi termini, non c’è diplomazia: “È solo odio. Non è rabbia. La gente odia gli invasori. Abbiamo bisogno di tempo per calmarci ma per ora è solo odio. Hanno distrutto le nostre città”.

L’idea che l’Ucraina affronti di nuovo la Russia sul campo di calcio è un anatema per lui: “Non vorrei che ciò accadesse mentre sono ancora vivo. Non voglio stringere la mano a questi ragazzi… Dobbiamo costruire un grande muro e fare quello che possiamo fare per separarci da loro”.

Nell’intervista Petrakov parla anche di calcio. Lo scorso agosto ha sostituito Andriy Shevchenko, stava cercando di portare l’Ucraina ai Mondiali, avrebbe dovuto affrontare la Scozia all’Hampden Park di Glasgow il 24 marzo. La partita è stata posticipata a giugno. Ma come si fa… “Il calcio è vietato per quelli tra i 18 e i 60 anni che possono combattere. Quelli che giocano a calcio nel campionato nazionale sono sparsi per il Paese, incapaci di allenarsi. E se qualcuno dice che il ritiro della nazionale è iniziato, i nemici potrebbero iniziare a bombardarci. Queste persone sono prive di morale o principi e non potremmo mettere a rischio i nostri giocatori. I russi non sono nostri fratelli, sono l’orda“.

La Federcalcio ucraina sta cercando di organizzare con l’Uefa un ritiro fuori dall’Ucraina, possibilmente nel Regno Unito, e magari amichevoli Bayern Monaco, Manchester United, Manchester City, Arsenal, con il ricavato per sostenere le forze armate ucraine. Petrakov dice di avere 11 giocatori nella sua rosa che giocano fuori dall’Ucraina, inclusa la Premier League, ma 26 dentro che hanno bisogno di allenamento. “Potremmo giocare a Wembley, ad esempio, contro un club londinese. Potrebbe essere una buona partita di esibizione, una risposta per l’esercito ucraino, nonché un lavoro preparatorio per la partita con la Scozia”.

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