Il gigante e il bambino, ovvero Ancelotti e Pochettino. A Napoli fischiano le orecchie
Il professor Ancelotti dà lezione di calcio e rifila tre gol all'allievo con la squadra più forte. Grazie anche a Donnarumma e soprattutto a un gigantesco Benzema

Db Milano 15/09/2021 - Champions League / Inter-Real Madrid / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Carlo Ancelotti
Ragazzi, oggi interroghiamo sul calcio verticale e sul perché la costruzione dal basso è una roba per adolescenti brufolosi. Vediamo un poco (il professor Ancelotti scorre con l’indice il registro e mormora i cognomi degli allievi): Palumbo, Persichetti, Pochettino. Ecco, Pochettino vieni tu. “No, professore, io sono obiettore di coscienza, mi appello all’ottavo emendamento. Mi dispiace, il calcio verticale che lei insegna è il passato. Mi pare che in una città del Mediterraneo gliel’abbiano detto chiaramente. La costruzione dal basso è il futuro. Non vengo alla lavagna”. Il professore alza il sopracciglio. “Lo sai, Pochettino, io non metto note sul registro, ti dico solo che nella vita ti troverai male, molto male. Verrà una sera in cui ti pentirai amaramente. Resta al posto tuo”.
La serata infine arrivò. Il 9 marzo 2022. La sera in cui il Psg degli emiri, dei dollaroni, di Leonardo il sincero (siamo sarcastici eh) viene travolto al Santiago Bernabeu dal Real Madrid allenato da un pensionato di lusso che voleva piazzare il figlio: un certo Carlo Ancelotti.
E dire che fino al 60esimo il Psg era in vantaggio di due gol. Uno segnato all’andata e uno al ritorno. Entrambi da Mbappé promesso sposo del Real. Poi succede che Pochettino affida la costruzione dal basso al piede ruvido di Donnarumma. Benzema lo pressa e Gigione serve Vinicius che ringrazia e restituisce il pallone al principe dei centravanti. È 1-1. È il momento in cui viene cambia la partita. Il Santiago Bernabeu è uno stadio. Vero. Una bolgia. È bello giocare con una tifoseria vera. Con un pubblico che sostiene la propria squadra.
Il professor Ancelotti aveva già fatto entrare Camavinga per Kroos e Rodrigo per Asensio. Al Psg tremano le gambe. Modric si invola verso la porta dalla sua area, comincia un coast to coast, poi taglia per Vinicius che è bravo a non sprecare, a non tirare tanto per tirare, la riaffida al croato Pallone d’oro che con una delizia serve Benzema il principe dei centravanti. Karim è sul filo del fuorigioco ma sul filo interno. E i gol passano a due, così si andrebbe ai supplementari. Ma neanche un minuto e il Real ruba palla dalla rimessa in gioco a metà campo e Benzema conclude la serata con un colpo da biliardo. Le pizze passano a tre.
All’allievo Pochettino fischiano le orecchie. E non solo all’allievo Pochettino.
In una città del Mediterraneo forse si saranno convinti che loro col calcio non c’entrano niente. Incompetenti a vita. Si dessero al curling. Senza parlare del presidente che ha esonerato il professor Ancelotti per Gattuso. Amen.