«Nel secondo tempo non ce l’abbiamo fatta più a stare corti. Più consapevoli dopo Barcellona? Sì se usiamo bene quello che è successo»

Calo fisico? O loro sono più forti.
«Non ce l’abbiamo fatta più a stare corti, ci siamo abbassati troppo, poi diventa un problema con loro, non hai distanze corrette per riorganizzare ripartenza. È una cosa che non dovevamo fare, la loro qualità è indubbia e devi concedere loro il pallino».
«Ci sono questi momenti dentro la partita dove non riusciamo a organizzare una pressione alta, si riporta palla indietro e gli altri ci vengono addosso, non facciamo triangolazioni che poi ci consentono di guadagnare la profondità. In questo dobbiamo crescere. Loro hanno fisicità, sugli esterni ti mettono in difficoltà. sei costretto a tenere linea difensiva bassa. Dobbiamo lavorare su questi aspetti».
Nel primo tempo abbiamo giocato alla pari, nel secondo tempo hanno tenuto il pallino, abbiamo sofferto un po’. Quel che facciamo un tempo, possiamo farlo tutta la partita. Meritavano il pareggio ma il rigore è inesistente, la palla non cambia direzione, la tocca col mignolo, la palla va dentro, la mano mi sembra anche giù, è abbastanza naturale. Il braccio non è apertissimo, la palla non cambia direzione per niente, sfiora la punta delle due dita. Posso essere disponibile quanto volete. Loro hanno meritato il pari ma non con questo rigore.
Osimhen ha la forza di questi strappi. Poi deve imparare delle cose, nel secondo tempo si è fatto beccare 4-5 volte in fuorigioco e lui lo sa che è in fuorigioco.
Napoli più consapevole? Secondo me sì, se si usa bene quello che è successo. Possiamo fare tutta la partita quello che abbiamo fatto nel primo tempo. È una scelta quella di abbassarsi. Si ritorna a fare quello che abbiamo fatto a Sassuolo, non dobbiamo farlo».