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Mimmo Berardi al Napoli: perché no?

Ha numeri notevoli, solo Immobile e Vlahovic hanno fatto meglio di lui tra gol e assist. È incomprensibile che stia ancora al Sassuolo. È l’uomo giusto per il post-Insigne

Mimmo Berardi al Napoli: perché no?
Reggio Emilia 23/10/2021 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Venezia / foto Image Sport nella foto: Domenico Berardi

Ve lo ricordate Christian Bucchi? Era il centravanti che nel 2006/2007 avrebbe dovuto trascinare il Napoli di De Laurentiis in Serie A dopo un bel po’ di purgatorio. Arrivava in azzurro coi galloni di capocannoniere dell’edizione precedente della Serie B. All’epoca, venne accolto come un colpo grosso. Poi gli azzurri nella massima serie ci andarono lo stesso, ma l’ex attaccante del Modena fu tutt’altro che un trascinatore.

Bando alle ciance, essendo un ex calciatore del Napoli Bucchi viene tuttora chiamato molto spesso a intervenire sulle vicende del club da siti, radio e televisioni. Stamattina, a Radio Kiss Kiss, ha svelato un retroscena di mercato: nell’estate del 2017 – l’ultima di Sarri sulla panchina del Napoli – Bucchi allenava il Sassuolo, e venne informato che era stata praticamente chiusa la trattativa per portare Domenico Berardi in Campania. In neroverde sarebbero andati Zapata e Strinic. L’operazione fu imbastita nelle ultime ore del mercato, poi non se ne fece nulla. Bucchi ancora oggi non sa perché. Quello che sa (e che può dire) è che il gradimento di Berardi per la piazza partenopea c’era, c’era eccome.

Un gradimento che d’altronde c’è ancora. S’è sentito in maniera piuttosto insistente in questi giorni: l’ha detto Laudisa, autorevole firma della Gazzetta dello Sport, che ha dichiarato che ci sono tutti gli elementi perché Berardi l’anno prossimo possa vestire l’azzurro. Ancora oltre s’è spinto Tosto, agente Fifa, che ha parlato non solo di ottime probabilità ma addirittura di una richiesta piuttosto seria espressa da Berardi stesso, che avrebbe messo il Napoli in cima alle sue preferenze.

Gli azzurri, si sa, quest’estate devono sostituire Insigne. È vero che Berardi gioca a destra ed è un sinistro naturale. Ma è vero anche che il mercato è fatto di intrecci e che le opportunità – in questo, Marotta è un maestro – quando ci sono vanno colte, abbastanza indipendentemente dalla staticità dei disegni tattici, che possono essere utilmente stravolti anche in corsa. Il calcio è cambiato, non sta scritto da nessuna parte che bisogna sostituire un esterno sinistro con un altro esterno sinistro, cercare doppioni non è mai cosa saggia. Ci sono centinaia di altre possibilità che possono essere esplorate. Peraltro, il Napoli già quest’anno costruisce quasi più a destra che a sinistra. E volendo ha Lozano che ha già ricoperto (non solo in passato) la posizione che è oggi del capitano partenopeo.

E allora, fin da adesso, verrebbe da dire: perché no? È misterioso il motivo per cui «Mimmo» giochi ancora a Reggio Emilia. Lo scriviamo con tutto il rispetto possibile per il progetto del Sassuolo. Oramai, per un classe 94′ come lui, è arrivato il tempo del grande salto. Ha numeri da grandissimo calciatore: quest’anno – e siamo a febbraio – ha già segnato 10 gol e servito 11 assist in campionato. Vuol dire che è stato determinante in almeno in 21 realizzazioni del Sassuolo. Solo Immobile (19 gol e 3 assist) e Vlahovic (18 gol e 4 assist) hanno fatto – ma di pochissimo! – meglio di lui in questa speciale classifica. Loro, però, di mestiere fanno i centravanti. Attenzione: non sono dati isolati. Il contrario: sono dati in continuità con quelli delle ultime due stagioni. L’anno scorso l’ala calabrese ha fatto, solo in campionato, 17 gol e 8 assist. Due anni fa 14 gol e 10 assist. Ha avuto un periodo di appannamento dopo due stagioni formidabili giocate quando era poco più che un teenager (2013/2014 e 2014/2015), eppure si può dire che negli ultimi tre anni abbia ritrovato smalto facendo perfino meglio di Dybala e dello stesso Insigne che sono calciatori centomila volte più pubblicizzati. Trovando una continuità che in giovanissima età poteva essere il suo tallone d’achille e che oggi invece è quasi la sua forza.

Certo, andrebbe visto l’impatto con la grande squadra. Finora ha sempre giocato a Sassuolo, nella sua comfort-zone. E tra l’altro Berardi è un emotivo, uno che in carriera (più in campo che fuori) più di qualche volta ha avuto dei comportamenti sopra le righe. E quindi è uno che certe pressioni finisce col sentirle sulla pelle. Però, francamente, viene da dire che la Nazionale suggerisce che è maturato anche in questo senso: l’impatto con la squadra di Mancini è stato ottimo, Berardi è stato bravo a ritagliarsi un’importanza in questi anni, ha messo a segno anche dei gol decisivi. Insomma, gli ingredienti ci sarebbero proprio tutti. Il colpo sarebbe di quelli intriganti.

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