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Massimo Mauro: «Il rischio, per il Napoli, è di farsi male da solo»

Alla Gazzetta: «È un ambiente in cui uno stuzzicadenti può diventare una trave nell’occhio. Vlahovic? Ha l’ignoranza dell’attaccante, ma non è come Haaland e Mbappé».

Massimo Mauro: «Il rischio, per il Napoli, è di farsi male da solo»
Db Genova 29/08/2021 - campionato di calcio serie A / Genoa-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

La Gazzetta dello Sport intervista Massimo Mauro. Commenta l’arrivo di Dusan Vlahovic alla Juventus.

«Anche con un rilancio dalla difesa è capace di prendere la palla, fare la guerra col difensore e cercare la rete. Mi pare un giocatore adatto alle difficoltà attuali della Juventus: ha l’ignoranza dell’attaccante, quella che è sempre servita per fare gol. Quella che ti porta ad abbassare la testa, magari a volte a non vedere il gioco, ma vedere sempre la porta: è sempre stata una dote dei goleador e lui c’è l’ha».

Piano, però, a paragonarlo ad Haaland e Mbappé, come ha fatto Allegri.

«Quei due hanno fatto gol a grandi livelli, Vlahovic per ora ha giocato solo alla Fiorentina. Per entrare in quel giro devi segnare nelle fasi finali della Champions e vincere lo scudetto segnando 25 gol. Ora tocca a lui, deve assumersi le responsabilità della Juventus: Dybala a Palermo era fenomenale, alla Juventus ha avuto difficoltà a diventare il leader della squadra».

Sulla rincorsa della Juve al quarto posto:

«Con i soldi che hanno speso sul mercato invernale è quasi obbligata. Non andare in Champions sarebbe davvero una tragedia: ricordiamo anche che Pirlo è stato esonerato anche se è entrato nelle prime quattro. Obbligata ma non facile: Milan e Inter hanno rose adatte per non perdere troppi punti e l’impianto di Atalanta e Napoli mi pare collaudatissimo. Gasperini lo ha da anni, Spalletti lo ha trovato in fretta».

Indica le insidie che si presentano sul cammino del Napoli:

«Farsi male da soli: è un ambiente in cui uno stuzzicadenti può diventare una trave nell’occhio. Fino ad adesso la qualità del gioco nelle vittorie è stata la migliore del campionato. L’importante è che non si crei problemi diversi dagli avversari».

 

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