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Il Circolo Aniene di Malagò è un caso politico, Vezzali: «No a statuti che discriminano le donne»

La sottosegretaria a Repubblica. Solo i maschi possono diventare soci. Federica Pellegrini difende il suo circolo: «si cerca il pelo nell’uovo». Interrogazione parlamentare

Il Circolo Aniene di Malagò è un caso politico, Vezzali: «No a statuti che discriminano le donne»
Roma 12/07/2021 - Nazionale di Calcio Italiana a Palazzo Chigi / foto Pool/Insidefoto/Image Sport nella foto: Giovanni Malago'

Il Circolo Aniene di Giovanni Malagò (presidente onorario e soprattutto presidente del Coni) è un caso politico. Per statuto, i soci effettivi possono essere solo maschi over 25,

lasciando alle donne la possibilità di essere ospiti se “mogli o figlie di”, di diventare “socie per meriti sportivi” (sono 38), con il solo uso degli impianti, o “socie onorarie” (5), le uniche con diritti pari agli uomini di voto e di ascesa alle cariche sociali.

Repubblica ieri ha lanciato il caso e oggi prosegue, con dichiarazioni della sottosegretaria Valentina Vezzali:

«Lo sport, per la sua natura, è un motore di partecipazione globale. Non si concilia, in alcun modo, con recinti ed esclusive che limitino la partecipazione femminile. E nessuna associazione sportiva, ovviamente, può avere statuti in cui la partecipazione sociale delle donne è discriminata».

Federica Pellegrini, socia onoraria, cerca di minimizzare e parla di pelo nell’uovo.

E dopo le trenta parlamentari dell’intergruppo donne per i diritti e le pari opportunità della Camera che hanno depositato un’interrogazione al premier Mario Draghi e alla ministra Elena Bonetti «affinché vengano superate situazioni discriminatorie e del tutto anacronistiche», la polemica continua.

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