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Vittorio Gassman: «Con mia moglie pretendevo di fare all’amore in orari stabiliti, mettevo la sveglia»

Il Fatto Quotidiano pubblica alcune pillole dell’autobiografia dell’attore, a 40 anni dalla pubblicazione: «Gli applausi sono un orgasmo multiplo» 

Vittorio Gassman: «Con mia moglie pretendevo di fare all’amore in orari stabiliti, mettevo la sveglia»

Il Fatto Quotidiano pubblica alcune pillole dell’autobiografia di Vittorio Gassman, “Un grande avvenire dietro le spalle. Vita, amori e miracoli di un mattatore narrati da lui stesso”, tornato in libreria edito da Cue Press, a più di quarant’anni dalla prima edizione Longanesi.

Tanti gli aneddoti che raccontava l’attore.

«Stavo in un night quando vidi entrare un gruppo elegante e rumoroso in cui faceva spicco Romy Schneider. Sentii d’improvviso l’impulso di manifestarle un’antipatia che, senza conoscerla, mi aveva sempre ispirato. Le feci recapitare un biglietto: “Cara signorina Schneider; approfitto di questa occasione per dirLe con tutto il rispetto che Lei mi sta sui c… da anni. La prego di non interpretare il mio biglietto come un tentativo di approccio, perché – pur riconoscendole molto fascino oggettivo – non sono per nulla attratto dall’idea di andare a letto con Lei. Cordialmente”».

Sul rapporto con la moglie:

«La nostra vita sessuale aveva un suo anomalo decorso, determinato dalla maniacalità con cui io cercavo di regolare il tempo fra le necessità professionali e quelle private. Pretendevo di fare all’amore in orari stabiliti… Il giorno che misi una sveglia a cronometro bene in vista sul comodino, Nora me la ruppe giustamente in testa».

Sul vizio del fumo:

«Mary fuma una quarantina di sigarette al giorno, io altrettante. Mary ha un enfisema e non smetterà mai di fumare; io ho una punta di enfisema e ho smesso 3 o 4 volte».

A riprenderlo, per il vizio delle sigarette, era anche Luchino Visconti.

«“Che cosa fumi, pirla, che ti rovini la voce!” mi gridava Luchino, arrotando le sue erre aristocratiche».

Sul suo rapporto con gli applausi in scena.

«Che cosa prova un attore che riceve un applauso? Un orgasmo molteplice, una specie di ammucchiata fra l’attore e il pubblico».

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