S’è ammorbidito Nadal: «Un mese fa pensavo di smettere, ora mi perdono se le cose non vanno bene»

"Non credo che il mio futuro o la mia felicità dipendano dal fatto che finirò per vincere uno Slam più di Novak o Roger"

Djokovic e Nadal Olimpiadi

Londra (Inghilterra) 14/07/2018 - Wimbledon / foto Panoramic/ Insidefoto/Image Sport nella foto: Novak Djokovic-Rafael Nadal ONLY ITALY

Rafael Nadal si presenta in conferenza stampa dopo aver battuto Marcos Giron 6-1, 6-4 e 6-2 al primo turno degli Australian Open, e poi fa il giro delle tv. E ad ogni intervista aggiunge un pezzo di confessione. Che messa assieme come un puzzle alla fine suona così: “Ringrazio la vita di essere qui, un mese e mezzo fa ero a letto col Covid devastato e pensavo di dover smettere. E così quando avevo il dolore al piede che non mi permetteva di allenarmi. Ora mi perdono quando le cose vanno male”.

S’è ammorbidito Nadal. Anche El Pais, che gli dedica una pagina, scrive che “troppe cose stavano venendo insieme e lo spirito del tennista, granitico nello sport ed emotivamente sensibile, è calato notevolmente”.

“Sono stati mesi complicati – ha detto Nadal – è impossibile essere più felici. Un mese e mezzo fa non sapevo se avrei giocato di nuovo a tennis a livello professionistico per vari fattori, tra cui i problemi che ho avuto al piede e con il covid. Ero a letto devastato, e da molti mesi avevo enormi problemi al piede, con un dolore che non mi permetteva di allenarmi quasi tutti i giorni. Al momento non posso che ringraziare la vita per essere qui e poter giocare. Per me oggi l’unica cosa importante è giocare a tennis, e da lì vedremo cosa può succedere. Voglio divertirmi a combattere, competitivo. Per me, questo è un sogno diventato realtà”.

“E’ tempo di perdonarsi quando le cose non vanno bene. Vincere un altro Slam non è la mia ossessione. Lo dico con la mano sul cuore. Non è una posa. Capisco tutto ciò che è stato montato attorno a tutto questo, ma non vivo con quell’angoscia interiore o la disperazione di voler vincere un altro Slam. Non credo che il mio futuro o la mia felicità dipendano dal fatto che finirò per vincere uno Slam più di Novak o Roger”.

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