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Santopadre: «ci sono sempre stati dubbi su Berrettini, su una presunta casualità»

Il coach a Repubblica: «invece dall’inizio della pandemia solo Djokovic ha vinto più partite di lui. Ha doti uniche, di gioco e di testa»

Santopadre: «ci sono sempre stati dubbi su Berrettini, su una presunta casualità»
Londra (Inghilterra) 09/07/2021 - Wimbledon / foto Imago/Image Sport nella foto: Matteo Berrettini

Repubblica intervista Vincenzo Santopadre coach di Berrettini che questa mattina affronta Monfils nei quarti di finale dell’Australian Open. La stesse sfida degli Us Open 2019 quando Berrettini per la prima volta raggiunse la semifinale in uno Slam.

Oggi Matteo ha una serenità mentale diversa. Sa di valere questo livello, ed è questa la differenza rispetto al 2019 quando raggiunse la semifinale degli Us Open. All’epoca non aveva ancora la forza di essere un top ten, ora ne ha coscienza, lo sente in campo, sa benissimo come gestire le partite».

Se Matteo resta stabilmente nella top 15 vuol dire che aveva delle doti uniche. Lo dico perché da sempre ci sono stati dubbi sulle sue prestazioni, su una presunta casualità. Invece ha dimostrato di essere in crescita continua, non è mai rimbalzato in basso. Ha confermato di avere dei principi solidi di gioco e di testa. Per quello che sappiamo noi Matteo vuole ancora migliorare. Cito come esempio le prime parole dopo la finale di Wimbledon, dove ci chiese quale fosse una soluzione per battere Djokovic. Ma sapete cosa dicono i dati?».

Quali dati?

«C’è uno studio statistico, da agosto 2020: dall’inizio della pandemia la sua percentuale di vittorie è stata del 74,2%, inferiore solo a Novak»

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