Il governo australiano: «Djokovic è libero di andarsene quando vuole». E annuncia un’indagine su altri atleti

Ci sarebbero altri tennisti in possesso di un visto che non rispetta i criteri di ingresso. «Djokovic non è detenuto, la polizia di frontiera lo aiuterebbe ad andar via»

Djokovic

Parigi (Francia) 13/06/2021 - Roland Garros / foto Imago/Image Sport nella foto: Novak Djokovic

Il visto negato a Djokovic per l’ingresso in Australia è ormai diventato un caso politico. Ieri la famiglia del tennista serbo ha accusato il governo australiano di tenerlo prigioniero in un centro per immigrati. Si attende l’esito del ricorso presentato da Novak, sul quale si deciderà lunedì.

Intanto, mentre dalla Serbia si promette appoggio incondizionato al tennista, con il presidente Vucic che dichiara che le autorità del Paese «prenderanno tutte le misure per fermare il maltrattamento al miglior tennista del mondo nel più breve tempo possibile», il primo ministro australiano, Scott Morrison, si schiera con i funzionari di frontiera che hanno fermato Novak. E a dargli man forte arriva anche il ministro dell’Interno, Karen Andrews, che alla Bbc ha dichiarato:

«Il signor Djokovic non è detenuto in Australia, è libero di andarsene quando vuole e la polizia di frontiera lo aiuterebbe a farlo».

Annunciando anche che ci sarebbero altri atleti “che non hanno rispettato i criteri d’ingresso”, e anticipando che ci saranno altre indagini.

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