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Il Corsport: perché la Juve è quotata in Borsa? Perché Exor condivide col mercato i suoi azzardi finanziari?

L’analisi di Giudice su Vlahovic: a Natale l’aumento di capitale di 400 milioni, il secondo in due anni, e poi subito un’operazione di priapismo finanziario

Il Corsport: perché la Juve è quotata in Borsa? Perché Exor condivide col mercato i suoi azzardi finanziari?
Db Torino 14/03/2017 - Champions League / Juventus-Porto / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-John Elkann

Sul Corriere dello Sport l’articolo dell’unico vero analista economico del calcio italiano: Alessandro Giudice. Il quale va al sodo e scrive concetti impensabili per l’editoria italiana:

La domanda da porsi è un’altra: perché la Juventus è quotata in borsa? Perché Exor condivide col mercato quelli che sembrano azzardi finanziari? Prima CR7 ora – nelle attuali condizioni – Vlahovic. Perché allora non investe 250 milioni per lanciare un’offerta pubblica, riacquistare il flottante e delistare la società? Senza più prospetti informativi, indagini, procure e principi contabili internazionali. Con l’unica, labile, limitazione rappresentata da un’Uefa che somiglia sempre più a una tigre di carta.

In precedenza racconta che la Juve

ha superato 400 milioni di perdita negli ultimi 3 anni, contando anche il primo trimestre della stagione in corso.

Prima di Natale, la Juve ha raccolto 400 milioni da un aumento di capitale (il secondo in due anni) necessario a bilanciare l’erosione del patrimonio netto causata dalle perdite e un indebitamento che iniziava a preoccupare, alla luce del rapido burn rate (il consumo di cassa) della gestione. Exor ha perfino dovuto anticipare 75 milioni, giusto il 27 agosto, per ripristinare un indicatore di liquidità sceso a 0,57 (quindi sotto la soglia delle norme federali) che rischiava di bloccare il mercato in entrata.

E poi

al primo tornante, il management bianconero si tuffa in un’operazione di priapismo finanziario. Dopo mille discorsi pensosi sullo stato del calcio italiano, richiami all’immancabile sostenibilità e auspici di strategie smart sul mercato basate su intuizioni creative, riversa 150 milioni su un solo giocatore, il più caro della Serie A.

 

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