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“Un professore”, la serie che parla del nodo scoperto della società: la scuola superiore

È diventata un campo di battaglia fatto di odi e rancori. E parla anche della famiglia, che sembra esserne lo specchio fedele

“Un professore”, la serie che parla del nodo scoperto della società: la scuola superiore
È passata un po’ sotto silenzio la serie “Un professore” che da qualche settimana Rai Uno offre in Prime time ai suoi video-ascoltatori.
La fiction di 12 episodi è basata sulla serie catalana Merli ma gli sceneggiatori – Sebastiano Melloni, Sandro Petraglia (Head writer), Fidel Signorile, Valentina Gaddi – a mio giudizio hanno fatto un buon lavoro di adattamento. Senza parlare del regista Alessandro D’Alatri che spazia dalla pubblicità, al teatro alla TV generalista con una padronanza poetica che ce lo fa indicare come uno dei migliori direttori che ci sono oggi in giro.
C’è Dante Balestra (Alessandro Gassmann) un prof sui generis di Filosofia che capita in un liceo scientifico romano e diventa in breve tempo un capro espiatorio dei colleghi bacchettoni, anche se la collega di matematica Marina Girolami (Sara Cardinaletti) ne è attratta. Dante finisce ad insegnare a suo figlio Simone (Nicolas Maupas) che non lo considera per il distacco che ha provocato anche alla madre Floriana (Christiane Filangieri) – ora ricercatrice a Glasgow – ed il ragazzo ora è costretto ad una convivenza con il padre anche a casa. La classe è completata anche da Manuel (Damiano Gavino) ragazzo difficile figlio della traduttrice Anita (Claudia Pandolfi).
Insomma un mix abbastanza verosimile che parla di un nodo scoperto della società italiana: la scuola superiore, che è diventata un campo di battaglia fatto di odi e rancori. Ed anche della famiglia, che sembra esserne lo specchio fedele. La novità è che nella fiction tutto si tiene, e nei dialoghi – si sente che dietro c’è scrittura -, e nelle inquadrature, e si passa un’ora in cui l’intrattenimento non è fine a se stesso.
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