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Tamberi: «Per me e Barshim l’etica è al primo posto tra i valori e l’amicizia è più importante del risultato» 

I due hanno condiviso l’oro a Tokyo: «Da allora non ci siamo più lasciati, è come se tra noi corresse un filo invisibile. Mutaz è il mio fratello di sangue».

Tamberi: «Per me e Barshim l’etica è al primo posto tra i valori e l’amicizia è più importante del risultato» 
Tokyo (Giappone) 02/08/2021 - Salto in Alto / Olimpiadi Tokyo 2020 / foto Imago/Image Sport nella foto: Mutaz Essa Barshim-Gianmarco Tamberi

Al galà di Montecarlo, ieri, Gianmarco Tamberi e Mutaz Essa Barshim hanno ricevuto l’Inspiration Award. Il Corriere della Sera riporta oggi la loro intervista dopo il premio. Alle Olimpiadi di Tokyo hanno condiviso un oro che resterà indimenticabile.

Tamberi parla di rispetto e di amicizia.

«Lui è migliore di me per stile, costanza, altezze siderali raggiunte, è sempre stato un modello da seguire: tra le motivazioni che mi hanno spinto ad andare avanti c’è sempre stato il desiderio di raggiungere il suo livello. C’è rispetto reciproco dal primo giorno, l’amicizia è cresciuta strada facendo, l’infortunio ci ha uniti ancora di più».

Continua:

«Dal primo agosto non ci siamo più lasciati, ci sentiamo ancora più legati: è come se tra noi corresse un filo invisibile. Io a Ancona, lui a Doha, non importa. Mutaz è il mio fratello di sangue. Non escludo che l’anno prossimo ci si possa allenare insieme, io non ho segreti per lui: conosciamo punti di forza e debolezze reciproche».

Soltanto con un altro rivale Gimbo avrebbe diviso l’oro, forse.

«Tra tutti i rivali, oltre a Mutaz, forse avrei spartito la medaglia solo con Brandon Stark, l’australiano che si è allenato per lunghi periodi con me ad Ancona».

Più netto Barshim:

«Io con nessuno».

Ancora Tamberi:

«Ci somigliamo. Due esseri umani con l’etica piazzata al primo posto tra i valori, il concetto di amicizia più importante del risultato».

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