Le assenze sono tante e il calendario non è favorevole, ma al di là dei singoli, comunque fondamentali, lo stratega è l’allenatore
Il Napoli ha frenato la sua corsa verso lo scudetto, complici i numerosi infortuni che hanno privato la squadra di pedine fondamentali. Il fattore decisivo resta Luciano Spalletti, scrive Il Messaggero.
“Dopo aver galoppato per la prima decina di giornate, il Napoli ha pareggiato con il Verona, ha perso contro l’Inter, pareggiato ancora con il Sassuolo, perso di nuovo – giusto sabato – contro l’Atalanta. Certo, è vero, aveva piegato nettamente la Lazio, però non bisogna scambiare il successo vagamente episodico con una tendenza piuttosto evidente. Va detto: il Napoli di Luciano Spalletti gioca non bene ma benissimo, eppure alle volte scivola sotto la linea di galleggiamento. Le assenze incidono, e neppure poco: perché Osimhen è il trascinatore della squadra, a Anguissa sono consegnate le chiavi del centrocampo e Koulibaly è una muraglia. Insomma Spalletti, d’improvviso, non ha più a disposizione la colonna vertebrale del Napoli. E, forse, sul piano atletico ora la squadra paga il grande dispendio
di energie lasciato sul campo all’avvio della stagione. Al di là dei singoli, comunque fondamentali, il fattore decisivo dell’equazione è e rimane Spalletti”.
Il calendario non è esattamente favorevole, ricorda il quotidiano. Al Napoli, come prossimi impegni, toccherà incontrare Empoli, Milan e Spezia. E a gennaio sarà la volta della Juventus.
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