POSTA NAPOLISTA – Ho speso 225 euro per tre biglietti di Napoli-Atalanta. Non c’è alcun appeal. Non offre alcun servizio. Appassionati sì, scemi no
Caro Napolista, ti sottopongo le mie personali riflessioni a margine dell’articolo apparso ieri dal titolo “Resiste la bufala del grande pubblico di Napoli: venduti 11mila biglietti per il Leicester”.
Andare allo stadio a seguire la propria squadra è un evento corroborante per un tifoso. L’esperienza del divano è comoda, snob, ti vedi i dettagli ma non ti fa essere partecipe all’evento. Andare “al campo” come dicevano i nostri nonni è far parte dell’evento. Ti senti realmente il dodicesimo calciatore. Dopo una lunga militanza allo stadio da un po’ sono un tifoso da salotto ma il richiamo è forte e a volte cado nella tentazione di partecipare all’evento.
Così è avvenuto in occasione di Napoli-Atalanta. Con figlia e suo fidanzato ho acquistato tre biglietti di Tribuna Posillipo (225 euro). Costretti ad arrivare in anticipo per i controlli 90/120’ prima, vi dettaglio le mie impressioni.
Attesa: nessun modo di intrattenimento. Non dico una partita della primavera o delle majorette ma almeno qualcosa proiettata sullo schermo, un docufilm, i gol più belli. Qualcosa per renderci partecipi e facente parte di una comunità.
Pioggia: protezione dalla pioggia carente. Al Maradona in tribuna ci si bagna per la pioggia!
Freddo: al Maradona si gela (stufe come al Bernabeu? Vendita di copertine pile tipo aereo?).
Vista: non si vede! Il campo è troppo lontano. Non si distinguono bene i calciatori (soprattutto gli avversari di cui non conosci i tratti somatici), non si capiscono alcune decisioni arbirtali eccetera eccetera.
Ma dico i bellissimi schermi luminosi a che cosa servono?
Bar e ristorazione insufficienti, assolutamente inadeguati.
Uscita dallo stadio a dir poco pericolosa. Fiumane di individui che all’impazzata vanno da una parte all’altra tra flussi in controcorrente. Auto e moto anarchiche con rischio reale di farsi male. Bisogna tenersi per mano per non perdersi. Un inferno.
Potrei dilungarmi oltre ma non voglio tediare lo stimato e amato interlocutore. L’impressione è sempre la stessa di sciatteria ed improvvisazione. Eppure i tifosi competenti e appassionati ci sono, si respira aria di passione e calcio.
Riflettiamo: non c’è appeal. Non è un prodotto attraente. Uno svago, un momento ludico ed aggregante diventa sempre un momento faticoso.
Caro Napolista, non c’entra il tifoso. Appassionati si ma str…….no!
Abbracci e grazie per gli innumerevoli spunti di riflessione che fornite.