Decisiva la vittoria per 3-2 sul Bahia. È la squadra di Hulk leader indiscusso, di Diego Costa e anche dell’ex napoletano Edu Vargas
L’Atletico Mineiro è campione del Brasile per la seconda volta nella sua storia e a distanza di ben cinquant’anni dal suo primo e fino a ieri unico campionato nazionale vinto. Era infatti dal lontano 1971 (anno, tra l’altro, della prima edizione del Brasileirão…) che gli alvinegros di Belo Horizonte non conquistavano il titolo nazionale, una lunghissima attesa terminata stanotte (con due turni di anticipo rispetto alla conclusione del torneo), grazie al rocambolesco successo ottenuto in rimonta (da 2-0 a 2-3 nel giro di pochi minuti!) sul campo del Bahia; con questi tre punti il vantaggio in classifica sul Flamengo (che deve disputare altre tre gare) è salito a undici punti, diventando di fatto ormai incolmabile.
Una vittoria giunta al culmine di una vera e propria cavalcata trionfale che ha visto i ragazzi guidati da mister Cuca (al suo secondo campionato nazionale vinto, dopo quello conquistato nel 2016 sulla panchina del Palmeiras…) occupare la vetta della classifica dopo quindici giornate senza più mollarla, facendo registrare un ruolino di marcia davvero impressionante, soprattutto in casa, dove l’Atletico Mineiro ha finora collezionato ben sedici vittorie (di cui quindici consecutive!) sulle venticinque totali conseguite fino a questo momento, concedendo agli avversari soltanto una vittoria (alla prima di campionato, il 30 maggio, contro il Fortaleza) e un pareggio (con il fanalino di coda Chapecoense, per ironia della sorte unica squadra -insieme al Red-Bull Bragantino, che però deve ancora affrontare i neocampioni del Brasile nella gara di ritorno domenica 5 dicembre – imbattuta in questo campionato contro Hulk e compagni!).
Con questo successo il Galo è diventato la dodicesima squadra diversa ad aver vinto il Brasileirão dal 1995 ad oggi, un dato davvero incredibile ed unico nel suo genere, che testimonia quanto il campionato di calcio brasiliano, a differenza di quelli europei, sia un torneo molto equilibrato e livellato, la cui vittoria finale non è un discorso chiuso soltanto alle solite squadre.
Tra i protagonisti di questo trionfo, oltre al già citato tecnico Cuca (tornato quest’anno sulla panchina dell’Atletico Mineiro a distanza di otto anni dalla sua precedente esperienza a Belo Horizonte, durante la quale conquistò per due volte il Campeonato Mineiro e la Copa Libertadores nel 2013), si ricordano, tra gli altri, il summenzionato Hulk, leader e trascinatore indiscusso della squadra, nonché attuale capocannoniere del torneo, tornato in Patria a fine gennaio dopo ben quindici anni e mezzo trascorsi tra Europa (quattro stagioni al Porto e altrettante allo Zenit San Pietroburgo) e Asia (quattro anni in mezzo in Cina, tre e mezzo in Giappone prima di approdare nel 2008 al Porto), l’ispano-brasiliano Diego Costa (prelevato ad agosto dopo aver rescisso dall’Atletico Madrid), l’ex napoletano Edu Vargas, approdato lo scorso anno all’Atletico Mineiro su richiesta dall’ex tecnico, l’argentino Jorge Sampaoli (attuale allenatore del Marsiglia ed ex CT della Nazionale cilena), e che, pur non essendo un titolare, ha dato ugualmente un buon contributo alla causa alvinegra, spesso risolvendo situazioni difficili subentrando a gara in corso dalla panchina, il fantasista argentino classe 1998 Matias Zaracho, autore di alcune reti di straordinaria bellezza, l’esterno basso mancino Arana (classe 1997 e transitato qualche anno fa anche in Italia, all’Atalanta dove però, essendo chiuso da Gosens, restò soltanto per pochi mesi…) protagonista di ottime prestazioni tanto suscitare l’attenzione CT della Seleção Tite che ultimamente lo ha convocato per alcune gare di qualificazione al prossimo Mondiale, il capitano e veterano Rever, arcigno difensore centrale che quest’anno ha festeggiato e superato le trecento presenze (in due periodi differenti) con la maglia dell’Atletico Mineiro, l’altro difensore centrale il paraguaiano Junior Alonso, l’esterno offensivo venezuelano Jefferson Savarino, nonché i centrocampisti Keno, Allan, Nathan, Jair, Tchê Tchê e Ignacio “Nacho” Fernandez.
E la stagione trionfale del Galo potrebbe non terminare con la conquista del titolo di campione del Brasile (che va ad aggiungersi alla vittoria conseguita a maggio nel Campeonato Mineiro, torneo vinto per la 46.esima volta), dal momento che il 12 e il 16 dicembre la squadra di Belo Horizonte sarà impegnata, contro l’Athletico Paranaense, nella doppia finale di Copa do Brasil (trofeo che gli alvinegro hanno già conquistato nel 2014 e, pertanto, dopo aver vinto il loro secondo campionato nazionale potrebbero fare altrettanto anche in Coppa…), ottenendo così una storica tripletta di titoli (Mineiro +Brasileirão + Copa do Brasil).
Altri verdetti già ufficiali sono le matematiche retrocessioni in seconda divisione di Chapecoense (tornata nuovamente in cadetteria, dopo un solo anno di permanenza in massima divisione, già da alcune settimane) e dello Sport Recife. Nel frattempo, essendo terminato il campionato di Serie B, già si conoscono i nomi delle quattro neopromosse che l’anno venturo prenderanno parte al prossimo Brasileirão: festeggiano la promozione in Serie A Botafogo, Goias, Coritiba (tutte e tre retrocesse lo scorso anno e, pertanto, risalite dopo un solo anno in B…) e Avaí (che, invece, torna in Serie A dopo due stagioni dall’ultima presenza).
Se vuoi essere sempre aggiornato seguici su
Google News