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Signorini: «Un’infermiera prelevò il sangue a Diego e lo mise vicino a quello di San Gennaro»

L’intervista alla Süddeutsche: “Imbrogliare era vitale per lui. La coca era uno sfogo, pensava di averne il controllo. L’impeccabilità che gli veniva richiesta era disumana”

Signorini: «Un’infermiera prelevò il sangue a Diego e lo mise vicino a quello di San Gennaro»
1990 archivio Storico Image Sport / Napoli / Diego Armando Maradona con Signorini / foto MB/Image Sport

 

“1985, Diego Armando Maradona deve sottoporsi al controllo medico obbligatorio prima dell’inizio della stagione col Napoli, il controllo prevede anche un prelievo di sangue. L’infermiera preleva da Maradona più sangue del necessario, ne mette una parte in un bicchierino e lo porta al Duomo di Napoli. Lo colloca accanto all’ampolla con il sangue di San Gennaro. Il 19 settembre è il giorno del “miracolo” di San Gennaro, in tutti gli altri 364 giorni i fedeli pregano un altro santo. Un santo morto da un anno”.

Lo scrive, tra aneddotica e favola Fernando Signorini nel suo libro di recente pubblicazione “Diego desde adentro”. Signorini è stato per decenni il personal fitness trainer, attualmente lavora al Chivas Guadalajara in Messico. E’ una enciclopedia vivente di racconti su Maradona. L’ha intervistato la Süddeutsche Zeitung.

“Il grado di stupidità nella società, anche alimentato dai media, è stato spaventoso. E lo spettacolo morboso e perverso che ruota ancora attorno alle circostanze della sua morte, è spudorato e irrispettoso.

“I suoi genitori erano una stampella su cui poteva appoggiarsi senza alcun sospetto. Per loro era sempre Diego, o “el Pelu”, come lo chiamavano. Le morti di Doña Tota e Don Diego lo hanno portato alla rovina.

Signorini parla della sua dipendenza:

“All’inizio faceva uso di cocaina solo in compagnia, ai barbecue e alle feste. Pensava di avere il controllo. Un errore fatale. Non aveva quel potere. La cocaina era al potere. Era uno sfogo. Il livello di perfezione, di impeccabilità che gli veniva richiesto sotto ogni aspetto era disumano. Con la cocaina ha guadagnato tempo per trovare terapeuti. Ci sono altri che non hanno potuto farlo, che non hanno resistito alla pressione che era su di loro e che si sono suicidati.

“Sono stupito da tutte le persone che affermano: non potevi rifiutare nulla a Diego. È una bugia. Solo coloro che nella loro relazione con Maradona perseguivano interessi materiali, a volte segreti, non potevano dire di no”.

Signorini dice i due gol all’Inghilterra sono la vera essenza di Maradona:

“Nessuno dei due gol si può capire senza capire le origini di Diego. Imbrogliare era vitale per lui, nel vero senso della parola. Se non avesse barato, non avrebbe mangiato. Ha dovuto rubare le mele e scappare. I coetanei che lo invitavano nei bei saloni e palazzi lo disprezzavano per le sue origini. Quanta ipocrisia c’era”.

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