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L’Equipe: “dov’è la tennista Peng Shuai? A febbraio le Olimpiadi in Cina e il Cio resta in silenzio”

Il quotidiano sportivo francese dedica la copertina e le prime quattro pagine alla tennista scomparsa da 18 giorni dopo le accuse di stupro a un alto dirigente del partito comunista cinese

L’Equipe: “dov’è la tennista Peng Shuai? A febbraio le Olimpiadi in Cina e il Cio resta in silenzio”

Dov’è Peng Shuai? L’Equipe dedica la copertina e le prima quattro pagine del giornale alla tennista cinese scomparsa da diciotto giorni dopo le accuse di stupro nei confronti di un alto funzionario del partito comunista cinese Zhang Gaoli.

Scrive L’Equipe:

Diciotto giorni. A parte una strana e-mail con foto la cui autenticità e provenienza devono ancora essere dimostrate, la tennista cinese Peng Shuai non ha mostrato alcun segno di vita dal 2 novembre giorno delle accuse di stupro mosse contro un dignitario settantenne del suo Paese. Diciotto giorni di silenzio sono un tempo molto lungo in un momento in cui i campioni vivono le loro vite quasi dal vivo, nei media e sui social network. Diciotto giorni senza alcuna notizia, è estremamente preoccupante.

L’Equipe riporta anche altri precedenti legati allo sport.

Le autorità di Pechino, da diversi anni, impongono la loro legge. Anche l’NBA è stata intimidita. Nell’ottobre 2019, il direttore generale di Houston Rockets Daryl More osò pubblicare un tweet a sostegno del movimento di protesta democratico di Hong Kong. Di fronte al boicottaggio di alcuni media e soprattutto alle minacce di violazione del contratto da parte di ricchi sponsor cinesi, More preferì ritirare il suo tweet e addirittura scusarsi.

L’Equipe ricorda che Griezman ha rotto la sua partnership con Huawei sospettata di partecipare alla sorveglianza dei musulmani uiguri.

Alizé Cornet e Nicolas Mahut sono stati tra i primi tennisti ad allertare sul destino di Peng Shuai, che ha finito per dare coraggio ad alcuni dei loro colleghi più prestigiosi (Serena Williams, Naomi Osaka, Novak Djokovic …), così come alla Wta e l’Atp. Le loro proteste contrastano con il silenzio assordante del Cio. Eppure, come potrebbero aprirsi “normalmente” i Giochi Olimpici Invernali di Pechino il 4 febbraio, se a quel punto non verrà data una risposta chiara, chiara, precisa e soprattutto rassicurante alla domanda che gli atleti di tutto il mondo dovrebbero ora porsi: ma dov’è Peng Shuai?

 

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