A Repubblica dopo l’aggressione alla giornalista toscana: «nel calcio c’è ancora tanto maschilismo e i social non hanno aiutato, sono apparentemente moderni»

«Come avrei reagito? L’avrei fatto finire non so dove, quell’animale. Reazione fisica, violenta. Un colpo ben assestato, magari col microfono, dove può fare molto male. E mi sono spiegata, credo».
Giorgia Rossi, giornalista di Dazn, a Repubblica commenta quanto accaduto in diretta a Greta Beccaglia di Toscana Tv e ha provato una grande rabbia.
«A me non è mai successo, nessuna molestia né fisica né verbale. Ma credo proprio che diventerei una furia, se mi accadesse. Ho scelto di vivere in un mondo in cui, inutile negarlo, c’è ancora tanto maschilismo. Ne ero consapevole, sapevo fin dall’inizio che mi sarebbero serviti competenza e artigli. Ho affilato sia l’una che gli altri».
«Sì, una parte del calcio è ancora ferma lì (al Medioevo, ndr). E in questo, devo dirlo, non ci hanno aiutato i social, che spesso sono solo apparentemente moderni. Troppi commenti cattivi, spietati, gratuiti: ti usano come comodissimo bersaglio. Ti metti una gonna? Stai provocando, ti approfitti della tua bellezza. Un look più maschile? Non sei vestita bene, sei sciatta. Ma perché? Perché? Ti senti trattata come un oggetto, umiliata.
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