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È tornato Ciro l’immortale, ma è Mertens

Una perla del web: la magia del calcio e la rappresentazione del male di Napoli, a ruoli invertiti

È tornato Ciro l’immortale, ma è Mertens

Sul web gira di tutto. E a navigare giusto, si trovano anche delle chicche, delle perle di saggezza. Anche parodie. Dopo Varsavia, per esempio, la didascalia “L’immortale è tornato” su un Mertens, un Ciro Mertens di faccia. L’autore è Danilo Pergamo.

Che bello, anche la Napoli del web può essere divertente e affettuosa, se lo vuole. Pensateci un momento. Gomorra è la rappresentazione del “male” della città. Ciro è la proiezione della Napoli che ama i suoi figli. Che l’abbia adottato, Mertens, è fuori discussione. La sua decisione di chiamare il figlio Ciro racconta dell’amore reciproco e dell’innamoramento del belga verso la nostra città.

Quell’“Immortale” è tornato ci fa sognare per un attimo. È una sostituzione del fotogramma. Via il male dentro l’amore. Ecco, immagino l’obiezione sul sogno come retorica depistante.

Ma la magia del calcio è questa. In quei novanta minuti Napoli va in trance, sogna, ama, è felice. Il problema è rendere permanente questo momento. Ma non possiamo chiedere al Napoli di farsi carico di liberare la città dai suoi fantasmi insanguinati.

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