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Tuchel: “Sono innamorato dell’Atalanta: bizzarra, folle, poco italiana”

L’allenatore del Chelsea al Festival dello Sport: “Jorginho è da Pallone d’Oro, anche se nel calcio i riconoscimenti individuali non hanno significato per me”

Tuchel: “Sono innamorato dell’Atalanta: bizzarra, folle, poco italiana”
Porto (Portogallo) 29/05/2021 - finale Champions League / Manchester City-Chelsea / foto Uefa/Image Sport nella foto: Thomas Tuchel

Thomas Tuchel, allenatore del Chelsea, è intervenuto durante il Festival dello Sport, organizzato da La Gazzetta dello Sport.

Abbiamo perso due volte contro Manchester City e Juventus, questo ti fa stare sveglio. Ti fa riflettere su te stesso, anche più dei momenti buoni. Così imparo che sta a me riavviare l’intero processo, rimettere in discussione i livelli di comunicazione, la tattica, le modalità di allenamento, la preparazione fisica, tutto il resto. Abbiamo fatto sì che la Juventus credesse in sé stessa: ma non è che non si sono meritati la vittoria, solo che con l’Atletico non avevamo fatto sbagli. Lì siamo stati pazienti. Ovviamente accettiamo la qualità, la storia e la tattica dell’allenatore. Li rispettiamo, non possiamo dire arriviamo lì e vinciamo.

Jorginho è uno di quelli che merita di vincere il Pallone d’Oro, è un giocatore intelligentissimo, è un piacere essere il suo allenatore: ha una grande visione del calcio, del gioco, questo mi piace. Ieri è arrivata la lista dei 30 candidati, ne sento parlare ufficialmente ora, per me non è importante. Per me i premi individuali, nel calcio, non hanno grande significato. Ovviamente i calciatori vorrebbero vincerlo, i giornalisti anche dire chi è il migliore. Ci sono punte, difensori, portieri, è impossibile fare un confronto reale, giudicare chi sia davvero, oggettivamente il migliore. Chi dovrebbe dirlo? Senza conoscere i 30, ci saranno senz’altro calciatori straordinari e tutti lo meriterebbero. Mi piacerebbe che un mio giocatore lo vincesse, certo, perché saprei quale sarebbe l’effetto. Poi è una brava persona, un ottimo giocatore. Ma in generale non è la cosa più importante del calcio.

Quando abbiamo analizzato l’Atalanta ce ne siamo innamorati. Sono bizzarri e folli in questo momento. Andavamo avanti e indietro, fast forward e rewind. Giocavano facendo cose che pensavano che non potessero fare, segnavano un sacco. Mi domandavo se fosse una squadra italiana davvero. Queste cose mi fanno alzare presto la mattina per ricominciare a lavorare. Voi italiani siete al top da questo punto di vista, lo siete sempre stati.

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