Libero: se non torna il vecchio Spalletti, il Napoli può credere nello scudetto
A Napoli si è mostrato diverso dal passato, "un uomo sorridente e positivo, sempre e comunque". Lontano da quello che era un fastidio interno alle società

“Ogni allenatore ha il suo personalissimo “rumore dei nemici”. Se per José Mourinho proveniva dall’esterno, e l’obiettivo era aprirsi ad ombrello in protezione della squadra, per l’alter ego (ormai amico, visto il siparietto a Dazn) Luciano Spalletti è stato spesso un fastidio interno alle società che allenava. Per questo più subdolo da contrastare”.
Lo scrive Claudio Savelli su Libero: “Solo Spalletti può fregare il Napoli di Spalletti”. Nella sua seconda Roma ci fu il caso Totti, che per lo spogliatoio doveva per forza giocare titolare. Nell’ultima Inter, invece, il caso Icardi. In entrambi i casi, scrive, Spalletti
“avrebbe potuto chiudere un occhio in nome del risultato, invece ha preferito proteggere i suoi princìpi umani, mettendo a rischio il lavoro svolto fino a quel momento e quindi anche la sua carriera futura”.
Nel Napoli Spalletti si è mostrato diverso dal passato, “un uomo sorridente e positivo, sempre e comunque”. Ha finora speso parole al miele per la società, anche se dal mercato ha avuto solo Anguissa.
“Il Napoli è un giocattolo perfetto anche perché è reduce da due anni di rumore dei nemici. Con Ancelotti ci fu l’“ammutinamento” per il ritiro, con Gattuso i musi lunghi per il mancato rinnovo, cause e conseguenze create da caratteri forti come quello del presidente De Laurentiis. Carattere forte è anche quello di Spalletti, a conferma che al numero uno del Napoli piace gente di personalità, ma questo non significa che non si possa portare serenità e ordine, come ha fatto finora Luciano”.
Il merito di come viaggia il Napoli quest’anno, pur avendo la stessa rosa dell’anno scorso, è sicuramente da attribuire al tecnico. Ma le criticità, nel gruppo, esistono
“Su tutte lo stallo sul rinnovo di Insigne, eppure Spalletti finora non ne ha fatto un problema, bensì ha trovato la soluzione: il capitano è titolare indiscusso e indiscutibile, a prescindere dal contratto in scadenza. Dovesse continuare così, lo scudetto non sarebbe un’utopia, ma una concreta possibilità: Spalletti se la merita per coronare una grande carriera, ma se la deve guadagnare con una grandissima prova di maturità, quella definitiva”.