ilNapolista

La trattativa Insigne-Mourinho

Il Napolista ha ascoltato in esclusiva quello che si sono detti a bordo campo. Per Lorenzo è pronto un contratto con libertà di tiraggiro. Può tirare tutti i rigori che vuole (ma a Trigoria)

La trattativa Insigne-Mourinho

«Lui era sempre lì che si lamentava con l’arbitro e gli ho detto lascia stare, pensa a giocare che sei bravo». In quel momento è scoccata la scintilla. Mourinho ha smesso di calciare bottigliette verso gli déi, Insigne gli si è accostato, complice. Un sorriso vicendevole, mentre il mondo fuori s’incarogniva. Napoli e Roma, gli arbitri e il Var, l’inscalfibile 0-0, e loro lì, a cavallo d’una linea laterale a chiudere una trattativa d’amorosi sensi. Insigne giallorosso, un occhiolino prima della firma. L’intesa pour hommes. Tipo il patto Molotov-Ribbentrop.

Quella frase di Mourinho («Lui era sempre lì che si lamentava con l’arbitro e gli ho detto lascia stare, pensa a giocare che sei bravo») è la copertura che il portoghese come al solito ha usato ad arte. Si sono detti ben altro. A bordo campo è andata in scena una vera e propria trattativa professionale.

Il Napolista ha potuto ascoltare l’audio ambientale, le intercettazioni del negoziato.

“Lorenzo, basta dai”

“Cosa mister?”

“Sei bravo, lascialo stare Massa. A lui ci penso io”

“Qua devo fare tutto io, mister. Se non protesto io, Mario Rui chi lo mantiene. Gli danno giallo, rosso, e 3 anni senza condizionale”.

Giallo, rosso… Lorenzo ma vieni da noi, no?

“Ma sei pazzo mister? Quello ti sente!”

(quello, Spalletti, adocchia, sospetta. Ma nel frattempo Osimhen sta facendo a gara di capate con un cartellone pubblicitario e deve calmarlo)

Mica sono stronzo, Lorenzinho. Io voglio tutto. Voglio vincere partite, voglio giocare bene, voglio far giocare i giovani, voglio segnare gol e non voglio subirne. Io voglio te”

“Non sono pronto per un’avventura all’estero. A Roma c’hanno l’euro? Lo zuccherano il caffè? Lo suonano il mandolino mentre si mangia la pizza?”

“Farò di te il mio Totti, prima che Luciano faccia di te il suo Totti”

(il gioco riprende, Insigne vaga per il campo riflettendo sull’arcano. Il pallone in fallo laterale lo riporta vicino alla panchina della Roma)

“Mister, qua non mi vogliono rinnovare il contratto. A me!”

“Neanche Gesù piaceva a tutti, Lorenzo. Pensa che a Manchester hanno cacciato il miglior allenatore che avessero mai avuto. Se vieni potrai giocare a stile libero”

“Cioè? Posso tirare a giro tutte le volte che voglio?

“I tiri, i passaggi, i cross, facciamo pure il pressing a giro. Il giro-giro-tondo invece del torello. Tutto a giro”

“Mister io qua c’ho la mia mattonella. Ci ho piastrellato il terzo bagno con la mia mattonella. Me la posso portare?  

“Io non sono Merlino o Harry Potter. Ma ti faccio trapiantare la tua zolla all’Olimpico. Tanto questi in panchina qualcosa devono pur fare. Reynolds con la vanga è fortissimo. Calafiori, beh, lo dice il nome. Giovani sottratti al giardinaggio”.

“Ce l’avete un Callejon a Trigoria? Mi serve. Da quando mi hanno dato Politano mi sento triste e solitario”

“Y final…”

“Eh, ‘a final m’è rimasto Lozano. Osi gioca per i fatti suoi, dice di dargli il pallone e poi se la vede lui. Manco fosse Pelé contro i nazisti. O era Rambo?”

“Ho vinto più campionati io che tutti gli altri 19 allenatori messi insieme. Quindi esigo rispetto, rispetto e rispetto”

“Vabbè mister mo non ti incazzare. Scendi da quella balaustra”

“No, scusa. Ce l’avevo col quarto uomo. Gli devi sempre stare sul collo a questi. E’ un attimo e ti fischiano un rigore contro. Le manette ci vogliono”

“Io tutto sommato chiedo il minimo sindacale. Sono una bandiera. Cinque anni a 18 miliardi, in lire però. Una statua – ma pure piccola – a piazza Umberto, a Fratta. Magari a giro, pure poco eh. Poi la conduzione del Grande Fratello Vip per mia moglie, una stalla per i purosangue, una scuderia di Formula Uno. E libertà di offesa alle mamme”

“Ah e voglio un ufficio, come ce l’aveva Totti”

(Spalletti sente “Totti” e si rianima: “Uanema do priatorio!”)

“Guarda, ti faccio tirare pure i rigori. Li puoi anche sbagliare. Però solo a Trigoria. In partita li lasciamo a Pellegrini, lo sai, la romanità, il capitano futuro anteriore, queste cose, non ti offendere. Ho delle radio-romane da gestire, io”

“Mister, mi mancherà Castelvolturno”

“Ma pijamose Roma!”

“Tutt chell ch’è nuost”

 

ilnapolista © riproduzione riservata