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In Brasile non si possono fare tre esoneri in una stagione (ma il Bahia ha trovato l’inganno)

La nuova norma, introdotta quest’anno, è già aggirata. La capolista Atletico Mineiro fermata sul 2-2 dal fanalino di coda Chapecoense

In Brasile non si possono fare tre esoneri in una stagione (ma il Bahia ha trovato l’inganno)
Mentre nel “vecchio continente” i campionati di calcio sono fermi in virtù degli impegni delle varie Nazionali, in Brasile, nonostante le gare delle Nazionali, il campionato non solo non si ferma (con alcune squadre che, obtorto collo, devono fare a meno dei loro uomini migliori convocati dalle rispettive selezioni) ma addirittura raddoppia, prevedendo ben due giornate del Brasileirão a distanza di pochi giorni.
Vediamo dunque cosa è accaduto in questo turno infrasettimanale che è corrisposto con la 24esima rodada. Nell’anticipo di mercoledì notte vittoria in rimonta per 3-1 del Corinthians di Sylvinho (giunto al decimo risultato utile consecutivo di cui cinque vittorie e cinque pareggi…) che supera in casa il Bahia (rimasto in dieci uomini al 46.esimo del primo tempo), con reti di Roger Guedes su rigore (quattro reti e un assist per lui in sei gare con la maglia del Timão), Cantillo e Jo e gol del momentaneo vantaggio del Bahia realizzato, anch’esso su rigore, da Gilberto (che ha raggiunto così, a quota nove reti, Edenilson e Bruno Henrique in testa alla classifica marcatori). A seguito della sconfitta il Bahia ha deciso di sollevare dal proprio incarico il tecnico argentino Diego Dabove (a sua volta subentrato in corsa alla 18esima giornata): per lui sei gare alla guida della squadra di Salvador nelle quali ha conseguito una sola vittoria, due pareggi e tre sconfitte.
Secondo quanto anticipato dal noto sito Globo Esporte e successivamente ufficializzato tramite i propri profili social dalla società baiana, la stessa ha già trovato l’accordo con l’ex allenatore del Cearà, il “pittoresco” Guto Ferreira (che torna alla guida del Bahia per la terza volta); in realtà, in virtù del nuovo regolamento sugli esoneri introdotto quest’anno, avendo già cambiato due tecnici, il Bahia non avrebbe potuto assumerne un terzo nella stagione in corso, ma o richiamare in panchina l’ex Dado Cavalcanti o ricorrere alla cosiddetta “soluzione interna”, affidando la guida della prima squadra ad un tesserato che già lavora nel club da almeno sei mesi. Tuttavia, stando a quanto riportato dalla suddetta norma, eventuali dimissioni da parte dell’allenatore, licenziamenti per giusta causa o risoluzioni consensuali non vengono conteggiati, pertanto, essendo lo stesso Cavalcanti ufficialmente dimessosi dalla guida della squadra (e non licenziato dalla società…) è stato possibile “aggirare” la nuova regola e ricorrere ugualmente al terzo allenatore nel giro di un anno; dalla serie “fatta la legge, trovato l’inganno!”
Nelle gare di giovedì notte la capolista Atletico Mineiro, priva tra infortuni, squalifiche e convocazioni nelle rispettive Nazionali dei vari Diego Costa, Vargas, Zaracho, Arana e Savarino, Alonso e Mariano, non va oltre il pari per 2-2 in trasferta contro il fanalino di coda Chapecoense. Per la cronaca anche all’andata la sfida terminò in parità, a dimostrazione di come in Brasile le partite siano sempre imprevedibili e può anche accadere che la prima in classifica perda quattro punti su sei contro l’ultima!
Stessa sorte anche per il Flamengo che, senza Gabigol, Everton Ribeiro, de Arrascaeta, Isla, David Luiz, Diego, Gustavo Henrique e il portiere titolare Diego Alves, ha pareggiato 1-1 in casa del Red-Bull Bragantino, tra le vibranti rimostranze rivolte all’indirizzo della CBF da parte dell’allenatore Renato e dei vertici della società, che si sono lamentati della decisione di lasciar partire tanti calciatori per le nazionali in un periodo in cui i calendari sono così fitti e le squadre si vengono spesso a trovare in emergenza.
Non va meglio al Palmeiras che perde 2-1 a Belo Horizonte con l’America Mineiro, con un calcio di rigore al 93.esimo, una gara che l’aveva vista in vantaggio fino a venti minuti circa dal termine (e con i padroni di casa che avevano già sbagliato in precedenza un altro rigore); i paulisti, che hanno conseguito appena due vittorie (e sei sconfitte) nelle ultime dieci gare di campionato, vengono così raggiunti al secondo posto dal Flamengo e dal Fortaleza, che a sua volta ha vinto in trasferta per 2-0 contro la Fluminense, incappata nella prima sconfitta in campionato nelle otto gare sotto la gestione di Marcão.
Vittoria fuori casa anche per l’Athletico Paranaense, che supera 2-0 l’Atletico Goianiense e pareggio a reti bianche tra Cearà e Internacional; in coda preziosissima vittoria dello Sport di Recife che batte 3-1 in casa la Juventude (per i pernambucani si tratta della seconda vittoria consecutiva, nelle quali ha messo a segno cinque reti, a fronte delle appena otto realizzate nelle precedenti ventidue gare!) e recupera così punti su tutte le altre contendenti alla salvezza, raggiungendo al quart’ultimo posto in classifica sia il Bahia che il Gremio, che a sua volta ha pareggiato in casa 2-2 contro il Cuiabà.
La 24.esima giornata si è conclusa col posticipo tra San Paolo e Santos, un grande classico del calcio paulista e brasiliano che vede contrapposte due squadre che annoverano insieme ben 14 titoli nazionali (otto il Santos e sei il San Paolo), 44 titoli paulisti (22 a testa), sei Cope Libertadores (tre ciascuno) e cinque Coppe Intercontinentali/Mondiali per club (tre per il San Paolo, due il Santos). La gara è terminata sul punteggio di 1-1, un pareggio che serve poco ad entrambe: il San Paolo rimane al 14esimo posto, restando ancora fuori dalla zona della classifica che vale la qualificazione alla prossima Coppe continentali, il Santos fallisce ancora una volta l’appuntamento con i tre punti che mancano ormai da nove gare di campionato (soltanto una vittoria, tra l’altro inutile, in Copa Sudamericana, negli ultimi quattordici impegni tra campionato e Coppe)…
…e sabato pronti via, senza un attimo di tregua, si riparte con la 25.esima giornata!
A proposito di Brasile e di calcio brasiliano, non si può non ricordare e celebrare il grandissimo centravanti Antonio de Oliveira Filho, detto Careca, che in settimana ha festeggiato il suo 61.esimo compleanno (il primo senza il suo fraterno amico Diego Armando Maradona). Amatissimo dai tifosi Napoletani per essere stato protagonista assoluto, insieme al suddetto Maradona, del periodo più bello e vincente della società partenopea, il fortissimo attaccante originario di Araraquara è tuttora ritenuto, al pari di Krol, Sivori e pochi altri, il più forte calciatore della storia ad aver indossato la maglia azzurra (dopo Diego, naturalmente), oltre ad essere giustamente considerato uno dei migliori attaccanti della sua generazione, nonché tra i più forti brasiliani di tutti i tempi.
Circa la prestigiosa carriera di Careca si potrebbe/dovrebbe scrivere tanto, ma in questa sede ci limitiamo soltanto a segnalare questo bellissimo articolo biografico pubblicato proprio il 5 ottobre scorso (giorno del suo compleanno) sul portale Goal.com e a raccomandarne a tutti la lettura.
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