A Repubblica: «Mio padre si chiedeva perché appendessi le foto di Montgomery Clift e Marlon Brando. E mia madre: “Crescendo vedrai che metterà le foto di Marilyn Monroe”»
Repubblica intervista Cristiano Malgioglio. Da domani sarà al fianco di Giorgio Panariello, Loretta Goggi e Carlo Conti in “Tale e quale”, su Rai 1. Dice che i reality sono stati la sua fortuna, ma respinge l’etichetta di trash.
«Io non sono trash, sono camp perché sono consapevole».
Racconta la sua famiglia e la sua infanzia.
«Ho avuto genitori meravigliosi, mia madre non voleva che facessi questo lavoro perché sarei andato all’inferno. Mi diceva: “Non diventerai mai Gianni Morandi” e io replicavo: “Non voglio diventare Morandi, voglio diventare Cristiano Malgioglio”. Soffrivo di acne, stavo chiuso a casa, ascoltavo Gino Paoli. Gli incontri mi hanno cambiato la vita, quello con Dori Ghezzi è stato il regalo più bello della mia vita. Lei e Fabrizio De André meravigliosi».
Parla dei suoi sogni.
«Di lavorare con Pedro Almodóvar e Ferzan Ozpetek, un bel ruolo drammatico. Poi non sogno più niente, però mi piace Channing Tatum. Una volta appendevo le foto di Montgomery Clift e Marlon Brando, e mio padre chiedeva: perché? Mia madre lo rassicurava: “Crescendo vedrai che metterà le foto di Marilyn Monroe”. Ero avanti, a 20 anni la gente si spaventava per le mie scarpe col tacco. Maria Schneider è la donna che avrei voluto sposare. Sono gay ma quando la vedevo mi emozionava».
L’Italia è omofoba? Gli chiedono.
«Spero che mettano a posto la legge Zan, vedere ragazzi buttati fuori di casa è tristissimo. Ognuno deve essere libero. Mi ritengo fortunato, mai stato bullizzato. Ma la politica deve fare qualcosa».