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«Lavorare con la Vanoni sul set è stato devastante. Una sera si è data malata, ma era al bar a bere gin»

Il Fatto intervista Elisa Fuksas, regista del documentario sulla vita della cantante: «E’ urticante. A volte la vorrei uccidere. Abbiamo anche rischiato di perderla»

«Lavorare con la Vanoni sul set è stato devastante. Una sera si è data malata, ma era al bar a bere gin»

Sul Fatto una lunga intervista a Elisa Fuksas, figlia di Massimiliano, l’architetto. E’ la regista che ha presentato al Festival del cinema di Venezia il documentario “Senza fine”, dedicato alla vita e alla carriera di Ornella Vanoni. Racconta quanto è stato difficile lavorare con la cantante.

«In certi momenti le voglio bene come a una madre, come a un padre, come a una di famiglia e, come a una di famiglia, in certi momenti, la vorrei uccidere. Lei è urticante, perché è un mito, ti pone questioni personali, anche sul tuo rapporto con la dimensione assoluta ed eterna. E uno poi si chiede se diventerà mai come lei: assoluto ed eterno».

Alla Vanoni è piaciuto il film? Le chiedono. Risponde:

«E chi lo sa? Mi ha solo parlato delle rughe e si è stupita perché all’interno ho lasciato le nostre litigate; quelle litigate mi hanno salvato la vita professionale: poco dopo l’inizio delle riprese mi sono resa conto che la parte più interessante era ciò che avveniva fuori dall’inquadratura ufficiale. Ed è devastante. L’importante è rendersene conto. Poi una sera Ornella non è voluta scendere per le riprese, ha parlato di stanchezza, di età, di mal di pancia. Io basita. Ma di fronte a certe motivazioni non potevo replicare. Non ho insistito. Peccato che poco dopo mi hanno chiamato dalla produzione. Avevano incontrato Ornella: era fuori dal bar dell’albergo con in mano un gin tonic».

Racconta altri aneddoti. Compreso quello sulla serata in cui ha rischiato di “perdere” Ornella.

«Una sera, l’unica fredda, alle 23 dovevamo girare una scena in piscina, solo che la controfigura non sapeva nuotare. Ne parlo con Ornella e grazie alla mia capacità retorica la convinco a entrare in acqua. Finite le riprese mi ha detto: ‘Sei stata crudele’; insomma, prima della scena le avevo chiesto di non mangiare e invece si era scofanata la pizza, la pasta, il dolce e bevuto pure il vino. Uno dei produttori mi pregava: ‘Elisa per favore non la uccidere, o siamo rovinati’. E io: ‘Le avevo detto di restare digiuna’. Non solo: l’ho pure vestita con un abito pesantissimo, doveva impregnarsi di acqua, e mentre assistevo alla vestizione mi mostravo sicura di me, in realtà pregavo la Madonna».

 

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