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Corriere: Serie A, solo 4-5 club favorevoli al taglio da 20 a 18 squadre

La maggioranza dei club è contraria: troppe partite, dubbi sulle squadre che beneficerebbero del paracadute e sulla diminuzione degli introiti per i diritti tv

Corriere: Serie A, solo 4-5 club favorevoli al taglio da 20 a 18 squadre

Ieri la Serie A si è riunita per discutere la riforma che dovrebbe portare alla riduzione a 18 squadre e all’introduzione dei playoff a partire dal 2023. All’incontro ha partecipato anche il presidente della Figc, Gabriele Gravina. Una breve apparizione in videoconferenza per invitare i presidenti a ragionare in un clima di collaborazione.

Il Corriere della Sera parla di una piccola minoranza di club disposti a procedere sulla strada del torneo ridotto, con gli altri preoccupati per la riduzione dei diritti tv che ne conseguirebbe.

“I presidenti nel primo verti ce si sono limitati ad ascoltare anche se pare evidente che solo un gruppo minoritario di 5-6 squadre vedrebbe di buon occhio un torneo ridotto. Del resto a partire dal 2024 con l’introduzione del nuovo format della Champions, le società abitualmente protagoniste in Europa saranno chiamate a disputare un numero crescente di partite. Ovvio che due terzi della Serie A guardi invece con apprensione alla svolta, chiedendosi quante squadre diventerebbero beneficiarie del paracadute. Ma non solo: giocando quattro partite in meno, diminuirebbero sensibilmente gli introiti. Il clima di scetticismo prevale, a maggior ragione in questa fase di congiuntura economica, contrassegnata da una perdita di 1 miliardo e 200 milioni stimata dalla Lega come conseguenza del Covid. Non solo, i principali tornei continentali a cui si fa riferimento, Premier e Liga, sono stabilmente a 20 squadre e non ci pensano proprio a ridurre il numero. Sarebbe meglio incidere e tagliare in Lega Pro, esageratamente ridondante”.

Domani, a Roma, ci sarà una nuova riunione alla presenza anche dei rappresentanti di Serie B, LegaPro, Dilettanti, con calciatori e allenatori. Per ora la Serie A non ha una posizione unitaria.

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