“You cannot be serious!” compie 40 anni. McEnroe: «Mi pagano ancora un bonus per gridarlo quando gioco»
Intervista al Telegraph: "E' incredibile, l'ho urlato una sola volta in carriera e mi è rimasto attaccato addosso per 40 anni"

“You cannot be serious!”. “Non puoi essere serio!”. Quattro parole, un tormentone storico. Lo sfogo che ridefinì una certa etichetta del tennis, a Wimbledon. E lanciò nell’immortalità il personaggio John McEnroe, oltre l’esuberante campione che era. Gli si è incollato addosso quel “You cannot be serious!”, è diventato quasi un brand a sé. Il primo di una serie infinta di variazioni sul tema: dal “Non riesci nemmeno vedere i lacci delle tue scarpe” detto a uno sfortunato arbitro di sedia al Roland-garros, al “Chi sei? Hanno pescato il tuo nome da un cappello”.
Ma “You cannot be serious!”, soprattutto se pronunciato con l’acuto accento newyorkese di McEnroe, come ha osservato una volta il New Yorker, era una frase “tremendamente catartica”, oltre ad essere universalmente applicabile.
Lo sfogo compie 40 anni: primo turno a Wimbledon, McEnroe contro Tom Gullikson a Wimbledon.
Un paio di settimane dopo avrebbe ottenuto il suo primo titolo a Wimbledon superando Bjorn Borg.
“È incredibile che un commento fatto al primo turno nel 1981 mi sia rimasto addosso 40 anni dopo“, dice al Telegraph. “La definirei una benedizione mista, ma più positiva che negativa. È stata l’unica volta che l’ho detto nei miei 15 anni di carriera, e poi all’improvviso quando ho ripreso a giocare nel tour dei senior mi pagavano un bonus se lo dicevo! Lo dico scherzando, ma sempre un po’ serio: è quello che la gente si aspetta”.
“L’incidente” avvenne solo nel primo set, sull’1-1, 15-30. A McEnroe viene chiamato fuori un servizio. “Il gesso è sbuffato dappertutto, non puoi essere serio, amico”. “Non puoi essere serio”. “Quella palla era sulla linea”. “Il gesso è volato via, era chiaramente dentro, come puoi chiamarla fuori? Tutti sanno che è dentro, l’intero stadio, e tu la chiami fuori?”. E via così.
Edward James, l’arbitro che ha arbitrato McEnroe per l’unica volta nella sua carriera, rispose con freddezza: “Le assegno un punto di penalità, signor McEnroe”. Durante la stessa partita McEnroe lo chiamò anche “sciocco incompetente, un’offesa contro il mondo”, cosa che gli fece guadagnare un secondo punto di penalità. Vinse comunque 7-6, 7-5, 6-3. E poi il torneo. Rifiutò di partecipare alla Cena dei Campioni alla fine del torneo ed è stato anche il primo vincitore di Wimbledon a cui è stata rifiutata l’iscrizione automatica all’All England Club, a causa del suo “cattivo comportamento e delle sue buffonate”.