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L’attacco è il miglior reparto del Napoli, va solo ritoccato

Osimhen, Lozano, Insigne, Politano. Mertens si vedrà. Spalletti può essere l’allenatore ideale per rendere il nigeriano ancora più forte

L’attacco è il miglior reparto del Napoli, va solo ritoccato
foto Hermann

Cesare Caro Guido e adesso continuiamo a ragionare sui giocatori che potrebbero partire  e la necessità dei relativi sostituti per quanto riguarda l’attacco. Qui ti devo dire che la situazione è differente dalla difesa e dal centrocampo perché abbiamo secondo me giocatori molto forti ed una rosa ampia e competitiva.

Guido – Concordo pienamente.  Intanto abbiamo una certezza che è Osimhen. Nella parte finale del campionato, quando è uscito completamente fuori da infortuni e Covid, ha entusiasmato. Non a caso tu lo hai soprannominato “iradiddio”.

Cesare – È un giocatore molto forte con le potenzialità da top player e quindi non si discute. Per la fascia sinistra il capitano non lo toccherei. È vero che nell’ultima partita decisiva con il Verona ci ha delusi ma ha fatto un grande campionato. Ci sono problemi di contratto che spero vengano presto risolti. Sono consapevole delle critiche, non certamente campate in aria, su Insigne, e anche su Zielinski, sul fatto che non siano giocatori di grande personalità perché vengono meno nei momenti decisivi, ma noi dobbiamo contestualizzare il tutto nella dimensione Napoli. Non siamo il Real Madrid o il Manchester City, quindi eventuali giocatori più forti al loro posto non sono immaginabili perché non alla nostra portata (soprattutto adesso che il Napoli ha la necessità di ridurre il monte ingaggi) .

Guido – Dici cose molto sagge. Sostituire Insigne significa dover puntare su un giocatore di primissima fascia e quindi molto costoso. E poi ha fatto una ventina di goal il che non va certamente dimenticato. Sulla sinistra però abbiamo bisogno di un valido sostituto visto il gran numero di partite che ormai vengono giocate in una stagione e la necessità di farlo rifiatare, anche perché ormai con i suoi continui rientri sulla fascia fa un gioco dispendioso.

Cesare – Sulla destra con Lozano e Politano direi che siamo messi bene e non li toccherei. Anzi spero che nessuno di loro (si parla di Politano corteggiato da Gattuso) sia venduto. Nel ruolo di trequartista confermerei Zielinski. È quella la posizione in cui rende di più anche se pure lui nella partita decisiva con il Verona ci ha deluso, ma ci ha deluso tutta la squadra e in primis l’allenatore.

Guido– Anche per Zielinski c’è bisogno di un sostituto che non mi sembra possa essere Mertens o Elmas (i due che Gattuso ha alternato in quel ruolo al suo posto). E qui Mertens merita un discorso a parte. Ha un contratto per il prossimo anno (con opzione unilaterale della società per un altro anno fino al 2023), non ha richieste per l’età (34 anni) e per l’ultima stagione non brillantissima.

Cesare – Come alternativa al centravanti secondo me va preso un nuovo giocatore perché Petagna può essere una alternativa tattica a partita in corso, ma non può essere per caratteristiche il sostituto di Osimhen. Per il trequartista anche qui va preso un giocatore sempre volendo considerare i tantissimi impegni e la necessità di avere una rosa con alternative in tutti i ruoli (come dovrebbe essere).

Guido – Quindi facendo anche qui due conticini avremmo bisogno di tre giocatori. E se facciamo la somma per difesa, centrocampo e attacco siamo arrivati alla necessità di acquistare minimo undici, dodici giocatori. Quindi ci vuole una vera e propria rifondazione. Come farà il Napoli con risorse da spendere limitate?

Cesare – Dovrà a questo punto vendere un paio di pezzi pregiati (maggiori candidati Koulibaly e Fabian Ruiz), ricavare il massimo dalle vendite di altri giocatori di minor valore sul mercato (Ospina, Hysai, Mario Rui, Maksimovic, Lobotka, Elmas) e poi soprattutto fare una grande campagna acquisti senza sbagliare nulla ottimizzando al massimo le risorse disponibili. Quindi non può assolutamente ripetere i gravi errori compiuti ultimamente.

Guido – Chiudo con una parola sul tecnico. Spalletti è un allenatore a detta di tutti gli addetti ai lavori di primissimo ordine. Opinioni raccolte in pubblico e in privato. Ha un carattere difficile ma, si sa, chi ha carattere ha un cattivo carattere. Comunque la fiction che ha influenzato il giudizio di alcuni tifosi lo descrive volutamente in modo negativo. Io sono convinto che abbia tutti i numeri per fare bene a Napoli.

Cesare – Concordo. Spalletti  è un allenatore bravo ed esperto, con il vantaggio di prediligere il 4-2-3-1 e le verticalizzazioni potendo così sfruttare al  massimo Oshimen.

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