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Castellacci: “Eriksen? In Europa lo farebbero giocare, in Italia siamo più attenti e severi sulla salute”

Il medico della Nazionale campione del mondo all’Ansa: “Bisognerà capire bene la patologia, ma andare in campo con un defibrillatore espone a rischi”

Castellacci: “Eriksen? In Europa lo farebbero giocare, in Italia siamo più attenti e severi sulla salute”

Enrico Castellacci, medico della nazionale campione del mondo nel 2006 e ora presidente dei medici del calcio, ha dubbi sulla possibilità che Christian Eriksen possa giocare in Italia, dopo l’arresto cardiaco subito in campo e la decisione di impiantargli un ICD (defibrillatore sottocutaneo). Lo ha spiegato in un’intervista all’Ansa.

In Europa con un defibrillatore impiantato si gioca, c’è l’olandese Blind che sta facendo l’Europeo. Ma in Italia siamo molto più attenti e severi nel concedere le idoneità sportive. Premessa: non conosco la diagnosi, e possiamo parlare solo in linea teorica. L’impianto di un ICD è giusto, direi un atto dovuto per chi ha avuto un’aritmia come la sua. Bisognerà capire bene quale è la patologia, ma andare in campo con un defibrillatore sottocutaneo espone a rischi. Una pallonata o un contrasto possono mettere fuori uso un meccanismo che con una scossa elettrica interviene in caso di arresto cardiaco.

Mi auguro che la diagnosi precisa e i protocolli cardiologici per l’idoneità possano chiarire. Ma ripeto, in Italia siamo molto più attenti del resto del mondo nel concedere l’idoneità atletica, e non so se la coscienza o la ratio medica potranno dare risposta a questi dubbi. Dei quali dovrà essere ben cosciente anche il giocatore: quattro minuti prima era perso, un minuto dopo si valuta se può tornare a giocare.

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