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Rabiot: «Ho scritto a Pirlo che avrebbe meritato più tempo. Allegri? Due anni fa firmai perché c’era lui»

Alla Gazzetta: «Sono felice di ritrovarlo. Mi sono adattato alla mentalità della Juve e ambientato al campionato italiano. Sono determinato a vincere»

Rabiot: «Ho scritto a Pirlo che avrebbe meritato più tempo. Allegri? Due anni fa firmai perché c’era lui»
during the Italian Serie A football match SSC Napoli vs Fc Juventus.

La Gazzetta dello Sport intervista il centrocampista della Juventus, Adrien Rabiot. Analizza la stagione appena conclusa.

«Il bicchiere è mezzo pieno perché abbiamo vinto due trofei e siamo qualificati per la Champions. E alla fine non era scontato. Ma è anche mezzo vuoto perché perdere lo scudetto ci pesa molto. È stata una stagione complicata, abbiamo perso punti preziosi contro squadre sulla carta meno forti di noi. Non vanno dimenticate le difficoltà legate al Covid e al calendario infernale, una situazione non facile anche per un allenatore al debutto. Per questo non va sottovalutato il valore dei due trofei vinti».

Sull’Inter e lo scudetto.

«Se lo sono meritato: a pari difficoltà hanno saputo dare continuità alle loro prestazioni. Ma gli abbiamo dato un grosso aiuto».

Su Pirlo:

«Con lui c’era un bel rapporto. Ho sfruttato i suoi consigli per migliorare per esempio sulla posizione, sui movimenti per ricevere palla, sempre con uno o due tocchi. Che poi sono le indicazioni principali di ciò che voleva vedere in campo: ricevere palla e subito orientare il gioco, mettendoci velocità. Ne ho apprezzato molto il modo di allenare, la freschezza che ha portato da tecnico, con idee chiare anche se non sempre siamo riusciti a metterle in pratica. E poi mi piace la passione e la determinazione che mette in allenamento e in partita, i discorsi di pre-partita, alla pausa. È una persona appassionata dal suo mestiere, molto legata alla Juventus, ci mette il cuore. E quando ci metti passione non c’è molto da rimproverarsi»

Perché a volte non si è visto il gioco che Pirlo aveva in mente?

«Forse perché alcuni di noi non avevano recepito al meglio le sue idee, come il fatto di difendere con il 4-4-2 per poi cambiare modulo nelle altre fasi, magari uscendo dal ruolo di predilezione. Comunque gli ho inviato un messaggio per dirgli che avrebbe meritato un po’ più di tempo per dimostrare la qualità delle sue idee. Purtroppo nel calcio di oggi a certi livelli di tempo non ce n’è. Sono dispiaciuto perché lo apprezzo come persona, oltre che come allenatore che ci ha comunque permesso di tornare in Champions e di vincere due trofei, che sono comunque una bella ricompensa per un giovane tecnico».

Sul ritorno di Allegri:

«Due anni fa, firmai anche perché sapevo che c’era lui in panchina. Allegri è un allenatore che con la Juve ha vinto tantissimo, arrivando due volte in finale di Champions. E penso che in più abbia sfruttato questi due anni per osservare al meglio le evoluzioni del calcio. Immagino che arriverà con tanta voglia di far bene».

Lui si dice felice di ritrovarlo e di essere pronto.

«Mi sono adattato alla mentalità della Juve e ambientato al campionato italiano. E quindi migliore rispetto a due anni fa. E anche in forma, determinato a vincere, con passione per vincere».

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