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Luque: «Non ho ucciso Maradona. Non è vero che è stato in agonia, sembrava dormisse»

A “Vino para vos”: «Fu giusto operarlo per l’ematoma. Io ho cercato di aiutarlo e sono orgoglioso di quanto ho fatto per lui. L’ho adorato e rispettato».

Luque: «Non ho ucciso Maradona. Non è vero che è stato in agonia, sembrava dormisse»

Il medico di Maradona, Leopoldo Luque, accusato di omicidio con dolo eventuale del Pibe de Oro, ha rilasciato un’intervista alla trasmissione argentina “Vino para Vos” per fornire la sua versione dei fatti.

“Adesso non c’è più pace, né per Maradona né per me. La situazione è peggiorata con la pandemia, sia a livello psicologico che di dipendenza dall’alcol per Diego. Nell’autopsia si dice che Maradona è stato per molte ore in agonia: conclusione errata, un paziente agonizzante non sta in posizione orizzontale e Diego sembrava che dormisse“.

Racconta di quando ha saputo della morte di Diego.

“Ero in sala operatoria quando mi arrivò la chiamata dell’assistente di Maradona, Maxi Pomargo, e mi disse che era in arresto cardiaco pensavo che stesse scherzando. Contattai subito alcuni medici. Ci sono i file audio che lo confermano. Mi fa male leggere che saremmo stato noi ad arrecargli danni, perché non è così. Io ho aiutato Diego mentre molte persone gli hanno voltato le spalle, sono orgoglioso di quello che ho fatto per lui”.

E’ stato giusto operarlo al cervello?

Sì, perché la tomografia aveva evidenziato un ematoma subdurale sul lato sinistro. La famiglia di Diego non voleva che fossi io ad operarlo, ho seguito l’operazione in sala operatoria. Quel liquido andava eliminato. Io ho cercato di aiutarlo e sono orgoglioso di quanto ho fatto per lui. L’ho adorato e rispettato, mi auguro che Diego ora sia in pace, lo merita”.

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