Lo show (fuori campo) del Benevento ha fatto riemergere l’essenza di Napoli
POSTA NAPOLISTA - Ci sarebbe da discutere di una salvezza gettata per incompetenza e approssimazione, ma buttarla in caciara rende molto di più

Alla fine l’incompetenza (Foggia), l’approssimazione (Vigorito) e l’incapacità (Inzaghi) sono venute a galla e hanno dato al Benevento il risultato che meritava. Del resto valutato l’andamento globale del campionato, altro epilogo non avrebbe potuto verificarsi. Le colpe della società campana sono state tenute in silenzio grazie all’irrilevanza mediatica di quella terra e di quella squadra. Poi è andata in onda la pochade di Benevento Cagliari. Grazie alla quale è stata finalmente data rilevanza al Benevento e a Benevento, ma dalla parte sbagliata. È comunque evidente che l’approssimazione gestionale sannita è tracimata. In un biz i sanniti hanno palesato le debolezze e la fragilità dei parvenue: dai concetti lunari di Vigorito, allo show inqualificabile di Foggia degno di un dirigente di terza categoria.
Il pareggio interno con il già retrocesso Crotone è stata poi la chicca di una settimana da dimenticare. Parlare di complotti, di Mazzoleni in jeans, di rispetto ed altri ammennicoli ha fatto diventare Vigorito Don Oreste. Ma è tutto semplicemente ridicolo se poi non ci sono i risultati del campo a supportare le lagnanze. Se poi si pareggia in casa con il Crotone e ci si rizela per l’impegno dei calabresi, allora il tutto assume contorni onirici indefiniti.